Sono ore delicate, di indagini incessanti, di domande che piano piano trovano risposta, di tasselli che vanno al loro posto, anche se il posto giusto per un omicidio non esiste.
Gli inquirenti stanno lavorando per ricostruire le ultime ore di Elisa Pavarani, uccisa, al di la di ogni ragionevole dubbio, dall’ex fidanzato, Luigi Colla, operaio metalmeccanico fermato alcune ore dopo il ritrovamento del cadavere mentre vagava in bicicletta poco lontano dal luogo del delitto, il suo appartamento, al 61 di Largo Carli, inizio di Via Sidoli.
Sono state probabilmente quattro le coltellate che hanno ucciso Elisa. Ma a che ora è accaduto? L’ultimo cenno della ragazza, la telefonata ad un’amica, appena arrivata nell’appartamento che nel week end, prima di prendersi una pausa di riflessione, divideva con Colla, suo fidanzato da 13 anni nonostante la storia stesse vivendo una burrasca, intorno alle 16,30.
Poi il silenzio assordante, un vuoto pneumatico riempito solo dal cellulare di Elisa che squilla, risponde Luigi, rifiuta di passarla all’altro capo del filo. “Dovevano chiarirsi, parlare, lei forse doveva recuperare gli ultimi vestiti – racconteranno poi le amiche disperate – si era presa un po di tempo per riflettere, lui inizialmente ha rispettato la scelta di Elisa, poi ha ricominciato a cercarla”.
Il vuoto, fino alle 20,30. Quando le amiche, il fratello, la cugina, si recano alla Corte Sidoli, nessuno apre la porta, chiedono le chiavi alla madre di Colla, che abita nello stesso stabile. Entrano, e li, tra soggiorno e angelo cottura, ecco il corpo di Elisa dilaniato dai colpi di un coltello da cucina. Quale la ferita decisiva, lo stabilirà l’autopsia, che verrà effettuata tra lunedì e martedì.
Sempre tra lunedì e martedì è attesa la convalida del fermo. Colla, incensurato, a carico del quale non risultano precedenti segnalazioni per comportamenti violenti, da quando è stato fermato, intorno alle due di domenica mattina, si trova in carcere, entro 48 ore è attesa la convalida dello stato di fermo. Poi, verrà sentito, nei prossimi 5 giorni.
Gli inquirenti non si sbottonano. Ha confessato? Forse. L’accusa? Omicidio volontario. Aggravanti? Troppo presto per dire se vi fosse o meno premeditazione. Si è giustificato, o lo farà? Forse. L’unica certezza è che paiono esservi pochi dubbi sulla sua colpevolezza. E che Elisa, 39 anni, non c’è più, accrescendo una lunghissima scia di sangue che 10 anni esatti fa si è portata via Silvia Mantovani, poco prima Virginia Fereoli, poco dopo Michelle Campos Verde, lo scorso dicembre Alessia Della Pia.
Unico delitto, quest’ultimo, ancora impunito.