Un’altro caso di anzianità violata, un’altra casa di riposo sequestrata dopo Villa Alba e Villa Matilde, le due case protette chiuse per violenze e maltrattamenti sugli “ospiti”.
Questa volta nessuna violenza, semplicemente, la casa per anziani di Via Pergolesi al civico non era autorizzata. Non esisteva, sull’elenco del telefono, sul campanello, o nelle liste dei centri convenzionati o autorizzati da Asl, Servizi sociali e Welfare del Comune di Parma.
Così lunedì mattina cinque anziani sono stati caricati in sedia a rotelle sulle ambulanze, poi accompagnati a Villa Parma, alloggio provvisorio che va a violentare la pace di chi chiedeva solo di finire la vita in tranquillità, pagando anche una retta non indifferente.
Sotto la lente di ingrandimento dei Nas, la titolare, ma anche i dipendenti. Avevano i titoli per svolgere questo genere di attività? E le condizioni sanitarie, mediche, le norme per gestire anziani malati, con problemi di deambulazione, erano rispettate? Sembra di no.
L’appartamento, al primo piano di questa palazzina nell’interna di Via XXIV Maggio, ospitava anziani, alcuni centenari, forse non autosufficienti. E lo sapeva tutto il quartiere. Che però ignorava che non esistessero autorizzazioni a tale attività.
Campanelli e cassette della posta con due comuni, anonimi, cognomi, palazzina graziosa con giardinetto, normale. Niente di diverso dagli altri condomini della zona.
“Io abito qui da sempre” – confida una passante – “sono anni che vediamo anziani dalle finestre di quella casa. Dieci? Più o meno, forse. Sa, qua ci conosciamo tutti, sappiamo tutto. Ma da lunedì c’è un via vai di curiosi….”.
Ma cosa è accaduto? “Abbiamo visto forze dell’ordine, ambulanze. Abbiamo visto portar via gli ospiti, alcuni in sedia a rotelle, ma non capivamo. Abbiamo avuto paura di un incendio, poi che venissero picchiati, con tutto quello che si legge… In quartiere da giorni non si parla di altro. Non ci sembrava proprio fossero trattati male, non abbiamo mai sentito grida o lamenti in tutti questi anni. Ci sembravano tranquilli, accompagnati in giro da signore bionde, dell’est, accuditi”.
Ma non avete mai pensato che ci fosse qualcosa di irregolare? Nessuna targa che indicasse la “pensione”… “No, era li da sempre, ci eravamo abituati. Non abbiamo mai avuto sentore che qualcosa non andasse. Poi non le so dire come fosse la casa dentro, ma a fuori….”.
Da uno dei due alloggi si sente una tapparella chiudersi. Una voce di donna: “Scendi tu a prendere il pane?”.
Pare di intercettare qualche movimento furtivo dietro le finestre, ma nessuna risposta al citofono, mentre due gatti fanno la guerra, pacifici, lungo la via, nel loro sabato d’estate. Nessuna risposta nemmeno sul futuro dei poveracci, sballottati senza un perché, strappati da dove credevano di pagare per trovare serenità.