Finto avvocato e finto maresciallo estorcono soldi a due anziani. “Pagate o vostro figlio finirà in carcere“.
Un uomo che si dichiarava avvocato si è presentato presso l’abitazione di due anziani riferendo che il figlio della coppia aveva investito una persona con l’auto. In quel momento si trovava presso la caserma dei Carabinieri e, per evitare l’arresto, avrebbero dovuto pagare una cauzione di 3.000 euro in contanti o con oggetti in oro di pari valore.
Un complice, presentatosi come “Maresciallo dei Carabinieri”, nel frattempo telefona e riferisce la stessa dinamica dei fatti ai signori spaventati invitandoli a pagare.
I due anziani preoccupati hanno consegnavano al finto avvocato tutto il denaro custodito in casa, circa 150 euro. Il malvivente però, non contento, accompagna le sue vittime ad un bancomat dove questi prelevano altri 250 euro. Ma 400 euro non bastano e il truffatore, dopo aver riaccompagnato a casa i signori esorta con tono imperativo che i due avrebbero dovuto consegnare anche tutti i gioielli per il bene del figlio. Anche il finto maresciallo, stizzito e con toni minacciosi, continuava a riferire ai due che era meglio non perdere tempo e consegnare i soldi. Il complice non aveva buttato già la cornetta dopo la telefonata e manteneva la linea occupata impedendo alla donna di chiamare il figlio.
A quel punto la donna, spaventata, ha consegnato al malvivente tutti i gioielli custoditi in casa: una catena in oro rosso per orologio da tasca, due fili in oro giallo con perle, un paio di orecchini in oro giallo, un paio di orecchini con perle ed un anello.
Finalmente contento il delinquente si è allontanato dalla casa. Solo al rientro in casa del figlio i due anziani si son resi conto di essere stati truffati. La Polizia è intervenuta nei pressi della stazione di Parma dopo la segnalazione.
Gli investigatori della Sezione Antirapine hanno esaminato le immagini della telecamera posizionata sul bancomat e l’analisi dei filmati ha permesso di individuare il soggetto ma questo non era conosciuto alle forze dell’ordine.
La svolta arriva grazie all’anziana signora che qualche giorno dopo si presenta in Questura e chiede di poter vedere le foto di un truffatore recentemente arrestato in Lombardia. Un amico della donna infatti, dopo che questa gli ha raccontato la triste vicenda, le aveva riferito che un truffatore dagli stessi modus operandi aveva agito in due provincie della Lombardia ed era stato arrestato.
Già visionando la fotosegaletica di C. F. classe 1976 nato a Napoli e confrontandola coi fotogrammi estrapolati dalla telecamera posizionata sul bancomat utilizzato dalle due anziane vittime in occasione del prelievo del denaro, gli agenti hanno avuto la conferma che si trattasse della stessa persona. Anche la signora ha poi confermato la corrispondenza.
C.F. è stato indagato in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Parma per il reato di truffa in concorso.