Obiettivo immediato: recuperare 1 milione di tonnellate di cibo “sprecato” ogni anno. Così il Ministro Martina ha commentato l’approvazione definitiva in Senato (alla Camera il via libera era arrivato nel marzo scorso) della legge contro gli sprechi alimentari, tema trattato in più occasioni anche su E-R Consumatori (vedi approfondimenti in fondo).
“E’ una delle più belle e concrete eredità dell’Expo –ha sottolineato Martina-. Un provvedimento che conferma l’Italia alla guida della lotta agli sprechi alimentari, che ancora oggi hanno proporzioni inaccettabili”.
Gli sprechi alimentari – secondo Coldiretti – costano infatti all’Italia 12,5 miliardi che sono persi per il 54% al consumo, per il 21% nella ristorazione, per il 15% nella distribuzione commerciale, per l’8% nell’agricoltura e per il 2% nella trasformazione.
In media, ogni italiano ha buttato nel bidone della spazzatura ben 76 chili di prodotti alimentari durante l’anno.
Sgravi fiscali alle imprese che donano
Appena entrerà in vigore la legge, per le imprese che regaleranno cibo o medicine invece che gettarle sono previsti sgravi fiscali; in particolare, i Comuni possono ridurre le tasse sui rifiuti alle imprese che decidono di donare alimenti ai bisognosi.
Con questa nuova normativa viene incentivato l’uso del family bag per portarsi a casa gli avanzi del ristorante evitando così che il cibo cucinato finisca in pattumiera e si favorisce l’opera delleassociazioni che raccolgono dai negozianti i prodotti alimentari a fine giornata.
Tra gli obiettivi principali della norma ci sono quindi l’incremento del recupero e della donazione delle eccedenze alimentari, con priorità della loro destinazione per assistenza agli indigenti. Allo stesso tempo si favorisce il recupero di prodotti farmaceutici e altri a fini di solidarietà sociale. Importante anche il contributo alla limitazione degli impatti negativi sull’ambiente e all’educazione dei cittadini per diminuire gli sprechi alimentari.
Per la prima volta vengono definiti, nel nostro ordinamento, i termini di “eccedenza”e “spreco” alimentari; si definiscono meglio le differenze tra il termine minimo di conservazione e la data di scadenza; si intendono semplificare le procedure per la donazione, nel rispetto delle norme igienico-sanitarie e della tracciabilità. La legge consente la raccolta dei prodotti agricoli che rimangono in campo e la loro cessione a titolo gratuito. Il pane potrà essere donato nell’arco delle 24 ore dalla produzione.
Non solo le onlus, inoltre, ma anche gli enti pubblici, potranno essere considerati “soggetti donatori”. Si possono poi donare anche i cibi e farmaci con etichette sbagliate, purché le irregolarità non riguardino la data di scadenza del prodotto o l’indicazione di sostanze che provocano allergie e intolleranze. Non sarà poi richiesta la forma scritta per le donazioni gratuite di cibo, farmaci e altri prodotti e saranno coinvolte nella prevenzione dello spreco anche le mense scolastiche, aziendali e ospedaliere. Infine più spazio alle cosiddette produzioni a ‘chilometro zero’, che dovranno essere promosse dal ministero delle Politiche agricole nel quadro di azioni mirate alla riduzione degli sprechi.
Le principali novità della legge
Semplificazione burocratica
Donare diventa più semplice grazie alle disposizioni di carattere tributario e finanziario della legge. Vengono previsti tagli degli adempimenti burocratici, e introdotte modalità e requisiti semplificati di comunicazioni telematiche all’amministrazione finanziaria. Le disposizioni si aggiungono a quelle già contenute nella legge di Stabilità 2016 che ha alzato la soglia di comunicazione della donazione da 5 a 15 mila euro.
2 milioni di euro al fondo per acquisto di alimenti
Viene potenziato il ruolo del Tavolo indigenti del Mipaaf, che vedrà la partecipazione anche delle organizzazioni agricole insieme a enti caritativi, industria e grande distribuzione già rappresentate. Previsto un finanziamento di 2 milioni di euro per l’acquisto di alimenti da destinare agli indigenti. Il Mipaaf ha già avviato un’attività virtuosa di recupero degli sprechi e donazione agli indigenti. E’ attivo il bando Agea per l’acquisto di latte crudo da trasformare in UHT e donare ai più bisognosi. Si tratta della prima tranche da 2 milioni del piano complessivo di acquisti da 10 milioni di euro.
Sostegno all’innovazione contro lo spreco: fondo da 3 milioni di euro al Mipaaf
Si istituisce un Fondo presso il Ministero delle politiche agricole con dotazione di 1 milione di euro per ciascuno degli anni 2016, 2017 e 2018, destinato al finanziamento di progetti innovativi – che possono prevedere il coinvolgimento di volontari del Servizio civile nazionale – finalizzati alla limitazione degli sprechi e all’impiego delle eccedenze, nonché per promuovere la produzione di imballaggi riutilizzabili o facilmente riciclabili.
Possibilità per i Comuni di incentivare chi dona agli indigenti con uno sconto Tari
I Comuni hanno la facoltà di applicare un coefficiente di riduzione della tariffa sui rifiuti alle utenze non domestiche (Tari) relative ad attività produttive che producono e distribuiscono beni alimentari, in caso di donazione gratuita agli indigenti.
Definizione di eccedenze e sprechi alimentari
Le “eccedenze alimentari” consistono nei prodotti alimentari che, fermo restando il mantenimento dei requisiti di igiene e sicurezza, rimangono invenduti per varie cause. Per “spreco alimentare” si intendono i prodotti alimentari, agricoli e agro-alimentari, ancora commestibili, che vengono scartati dalla catena agroalimentare per ragioni commerciali, estetiche o perché in prossimità della data di scadenza.
Alimenti oggetto di confisca verranno donati agli indigenti
In caso di confisca di prodotti alimentari, l’autorità da oggi disporrà la cessione gratuita con priorità all’alimentazione dei più bisognosi o successivamente come mangime per animali.