I risarcimenti per i danni dell’alluvione del 13 ottobre 2014 si fanno concreti. I cittadini di Parma danneggiati dall’esondazione del torrente Baganza saranno risarciti grazie alla delibera di Roma che ha sbloccato i fondi previsti nella legge di stabilità. L’alluvione provocò 170 milioni di euro di danni ad abitazioni private ed aziende.
Saranno riconosciuti fino all’80% dei danni riportati dagli immobili privati per un massimo di 150mila euro. Per le imprese, invece, il massimo risarcibile sale a 450mila euro, con il riconoscimento fino al 50% dei danni subiti dagli edifici e dell’80% per macchinari e scorte di materie prime.
I deputati parmigiani Patrizia Maestri e Giuseppe Romanini e il senatore Giorgio Pagliari hanno commentato con soddisfazione il risultato raggiunto:”Come previsto il Governo ha rispettato il programma di lavoro che aveva annunciato e i soldi anche per gli alluvionati di Parma stanziati in legge di stabilità potranno arrivare nei tempi previsti”. “Chi ha avuto la propria casa o la propria azienda danneggiata da un evento calamitoso – dichiarano i parlamentari del PD– come per l’alluvione di Parma, avrà riconosciuto un contributo importante per far fronte alle spese”.
“Grazie alla sottosegretaria Paola De Micheli, all’assessore regionale Paola Gazzolo ma soprattutto ai cittadini di Parma che con grande pazienza, dignità e forza d’animo hanno aspettato questo provvedimento – continua la deputata Maestri attraverso il suo profilo social – ed oggi, con più forza, potranno risollevarsi da una vicenda che ha profondamente e dolorosamente segnato la storia di Parma”.
Con la delibera del Consiglio dei Ministri del 28 luglio diventa operativa la norma contenuta nella Legge di Stabilità per il 2016 (art. 1, commi 422-428) che riconosce in modo su tutto il territorio nazionale un contributo ai cittadini e alle imprese danneggiati dagli eventi calamitosi e alluvionali, 40 in tutto, che si sono verificati tra il 2013 e il 2015. La legge di Stabilità per il 2016 ha stanziato un importo che va sino a un massimo di 1,5 miliardi di euro.
La domanda di finanziamento dovrà essere accompagnata dall’apposita perizia, in cui risulti il nesso di causalità tra il danno subito e l’evento calamitoso, la stima dei relativi costi con riferimento ai prezzari regionali in vigore o ad altri prezzari ufficiali di riferimento, l’eventuale specificazione di costi finalizzati a eventuali adeguamenti obbligatori per legge nonché a migliorie, che sono comunque a carico dei beneficiari. Agli enti territoriali è affidato il compito di monitorare l’andamento degli interventi e attuare i controlli.
RAINIERI (LN), “SPERIAMO CHE I SOLDI ARRIVINO PRESTO, MA LA REGIONE FACCIA CHIAREZZA SULLE EVENTUALI RESPONSABILITÀ ANCHE DEL SINDACO DI PARMA”
“Finalmente può prendere il via la procedura per i risarcimenti dei danni provocati dalla disastrosa alluvione dell’ottobre 2014. È una buona notizia, speriamo adesso che i soldi arrivino presto. Va ricordato però che i tanti cittadini di Parma e di altri paesi che subirono danni saranno comunque risarciti solo parzialmente anche ricordando il senso di smarrimento che ebbero in quella circostanza e che non è risarcibile. È anche per questo che comunque si deve andare avanti anche nell’accertare se vi siano state responsabilità umane in quello che è accaduto e la Regione Emilia-Romagna può e deve fare la sua parte in quest’indagine”. Questo il commento che ha rilasciato il Vice Presidente dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna ed esponente della Lega Nord, Fabio Rainieri, alla notizia che può prendere il via l’iter per i risarcimenti dei danni provocati a privati e ad attività produttive dall’alluvione di Parma.
Il consigliere regionale leghista ha quindi annunciato di avere presentato una nuova interrogazione alla Giunta regionale che parte dal presupposto di non aver ritenuto soddisfacente la risposta data dall’Assessore regionale Paola Gazzolo ad un suo precedente atto ispettivo sulle procedure di allerta per l’alluvione. Secondo Rainieri “nella ricostruzione data dall’Assessore regionale emergono alcune circostanze da chiarire: se secondo le procedure di emergenza, l’attivazione della fase di allarme deve essere data al superamento del livello 3 di rischio idraulico da parte del corso d’acqua interessato, non si spiega perché, secondo quanto riferito dall’Assessore, al superamento di tale livello da parte del torrente Baganza avvenuto a Marzolara il 13.10.2014 alle 14.50, è stata avviata la fase di preallarme, esattamente alle 14.56, e non quella di allarme che è stata, invece, attivata alle 16.51 quando la piena fluviale aveva già raggiunto il suo colmo, esattamente alle 16.40, a Ponte Nuovo a Parma; se nelle quasi due ore intercorse tra l’attivazione del preallarme alle 14.56 e l’attivazione dell’allarme alle 16.51, non fosse possibile, in modo da cercare di ridurre preventivamente i rischi di incolumità e di danni, emanare l’allerta a tutta la popolazione presente nei quartieri della città di Parma a rischio esondazione del Baganza”. Il Consigliere ha inoltre chiesto alla Giunta regionale di sapere “se ritiene che in tutta la vicenda inerente le procedure di allerta si possano configurare responsabilità per omissioni o ritardi da parte di amministrazioni diverse da quella regionale” facendo riferimento esplicito nelle premesse a che risulterebbero soggetti ad indagine penale, secondo notizie stampa, oltre ad alcuni dirigenti regionali anche il Sindaco e il comandante della Polizia municipale di Parma.
PIZZAROTTI: “ASCOLTATE LE ESIGENZE DEL TERRITORIO”
C’è soddisfazione nelle parole del sindaco Pizzarotti, alla notizia dell’arrivo di contributi per i danni subiti dalle abitazioni private e dalle attività economiche, causate dagli eventi calamitosi e alluvionali che si sono verificati tra il 2013 e il 2015.
“Le esigenze del territorio sono state finalmente ascoltate – fa sapere il sindaco -. Fondamentale il lavoro di sinergia tra le istituzioni, nazionali, regionali e locali.
Ora mi auguro che l’iter proceda con ritmo, così da poter rispondere in tempi rapidi e certi ai parmigiani e alle attività che hanno subìto danni durante l’alluvione del 2014. Il Comune continuerà a fare la sua parte”.