Non c’è pace per la Parmacotto ed i suoi dipendenti, che vedevano nell’ approvazione del concordato preventivo in continuità un barlume di speranza per il futuro. Dopo il congelamento del patrimonio depositato sui conti correnti, seguito al sequestro per truffa ai danni dello stato (LEGGI), l’omologa del concordato era slittata al dodici ottobre.
Ma la Procura di Parma, martedì ha depositato presso il tribunale fallimentare un’istanza per la revoca del concordato in quanto non ritenuto più ammissibile.
Dunque la richiesta della magistratura è che venga dichiarato lo stato d’insolvenza della società per tutelare continuità aziendale e occupazione. Questa situazione rischia seriamente, però, di aprire la strada al fallimento.