Roberto Ghiretti, di Parma Unita, ha rivolto un’interrogazione all’assessore all’ambiente Gabriele Folli. La denuncia di Ghiretti parte da un mancato ritiro per ben 8 giorni consecutivi dei bidoncini dei rifiuti in via Sbravati. Situazione ritenuta dal consigliere insostenibile vista anche la frequenza con cui questi fatti capiterebbero:
“All’inizio di luglio sono stato contattato da alcuni residenti di via Sbravati che lamentavano il mancato ritiro da parte di Iren di due bidoni dei rifiuti umidi. Nonostante le segnalazioni e le telefonate i contenitori sono rimasti esposti lungo la via da mercoledì 29 giugno a mercoledì 6 luglio, otto giorni continuati nel corso dei quali maleodori e insetti hanno progressivamente preso il sopravvento.
Appena ho ricevuto notizia di questa situazione ho fatto un’interrogazione scritta all’assessore all’Ambiente per capire come stessero le cose ed egli mi ha effettivamente confermato l’accaduto, spiegando che l’incidente è da addebitarsi alla cooperativa titolare dell’appalto che non avrebbe effettuato il ritiro come avrebbe dovuto. Ma ad attirare la mia attenzione sono stati i dati statistici sull’incidenza di questo genere di problemi: nel primo semestre del 2016 a fronte di 8 milioni di svotamenti teorici si sono registrate 3000 chiamate.
L’Assessore nella sua risposta cerca di minimizzare il dato spiegando che si tratta di un’incidenza dello 0,038% ma a mio modo di vedere 3mila vie colpite da un simile disservizio in sei mesi sono davvero tante. Capisco che fare meglio di così è oggettivamente difficile, ma il punto è che ancora una volta è il sistema a fare acqua. Lasciare esposti in strada i rifiuti, in particolar modo l’umido, è una modalità che di per sé non garantisce le necessarie condizioni igienico sanitarie dei residenti, anche perché una certa quota di disservizi va ovviamente messa in conto. Da tempo sostengo la necessità di ripensare il modello introducendo cassonetti differenziati con apertura a tesserino magnetico. Pur soppesando i pro e i contro di una soluzione di questo genere mi pare rappresentino un deciso passo avanti, soprattutto in considerazione del fatto che quelli di moderna generazione sono ermetici e possono essere lavati industrialmente. C’è poi il tema tutto ancora da approfondire dell’aumento dei ratti in città. Un fenomeno che credo proprio non sia estraneo a vicende come quella di via Sbravati”.
Qui di seguito il link al testo dell’interrogazione presentata dal consigliere: