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EFSA contro IARC su cangerogenità Glifosato: UE riapprova erbicida per altri 18 mesi

Farmer spraying herbicide on Sugarcane FieldLa Commissione Ue ha ri-approvato il glifosato per diciotto mesi, sino alla fine del 2017. Da tempo è dibattuta la questione sicurezza sull’erbicida tra i più utilizzato nel mondo: glifosato è il principio attivo contenuto nell’erbicida Roundup della Monsanto. Diversi studi avrebbero provato l’elevata cangerogenità e genotossicità della sostanza chimica. Enti quali l’EFSA, l’ente sulla sicurezza alimentare che ha sede a Parma, invece lo escluderebbe. O meglio, riferisce che sia “improbabile”.

Il glifosato aveva un autorizzazione scadente il 30 giugno. E’ in corso da oltre un anno una disputa scientifica sul livello di cancerogenicità tra l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (Iarc) e l’Organizzazione mondiale della sanità e l’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) che ha sede a Parma. La decisione della Commissione Ue è venuta dopo un lungo braccio di ferro con gli Stati membri, a cui l’esecutivo di Bruxelles rimprovera di non aver voluto assumersi le proprie responsabilità, scaricando sulla Commissione il compito di decidere.

Inizialmente, la Commissione Ue aveva proposto una proroga standard di quindici anni, ma di fronte alla contrarietà di molti paesi si è giunti a un compromesso di 9 anni che però non è passato. Scesi poi a diciotto mesi, senza però riuscire a raggiungere la maggioranza: venti stati si sono dichiarati a favore, Francia e Malta hanno votato contro, mentre si sono astenuti Germania, Italia, Portogallo, Austria, Lussemburgo, Bulgaria e Grecia).

La controversia è nata dai pareri contrastanti sulla cancerogenicità del glifosato dello Iarc e di Efsa, nel marzo 2015. Iarc ha classificato l’erbicida come “probabilmente cancerogeno per l’uomo”, aggiungendo che ci sono “forti” evidenze che indicano una sua genotossicità, sia per il glifosato puro sia per le formulazioni con altre sostanze. Pochi mesi dopo, in novembre, l’Efsa ha espresso una valutazione opposta, affermando che “è improbabile che il glifosato sia genotossico (che danneggi il DNA) o che rappresenti una minaccia di cancro per l’uomo”. Ora, la Commissione Ue vuole anche il parere dell’ECHA e fa tre raccomandazioni agli Stati membri: vietare i prodotti a base di glifosato che hanno come coformulante le tallow amine (ammina di sego); ridurre al minimo l’uso della sostanza nei parchi e giardini pubblici, e nei campi da gioco; ridurre al minimo l’uso del glifosato prima della raccolta in campo.

 

 

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