Sono 16 le ordinanze di demolizione degli edifici abusivi lungo il greto del Baganza. Costruzioni che sono state in parte responsabili dell’alluvione dell’ottobre 2014 a Parma, i cui danni sono ancora difficili da scordare. Nonostante questo la lotta all’abusivismo sembra ancora in salita: di queste 16 ordinanze, 10 sono state portate davanti al Tar dai proprietari delle strutture per il ricorso. Altre 9 strutture invece hanno ricevuto l’avvio della procedura di demolizione d’ufficio.
Questo è quanto emerso dalla Commissione consiliare Urbanistica e Ambiente che si è tenuta ieri, 13 luglio. L’assessore Michele Alinovi ha precisato che questi erano obiettivi che l’amministrazione si era fissata già prima dell’alluvione del 2014 e che i lavori stanno procedendo, anche se si sono presentate una serie di difficoltà.
A fine 2014 e inizio 2015 il Comune ha riaperto una serie di accertamenti sulle sponde del Baganza, circa 50 verifiche in tutto. Questa lotta però si trascina da decenni, già negli anni ’90 infatti le amministrazioni avevano svolto accertamenti ma non si era dato mai corso ai procedimenti.
Alcuni proprietari però non sono rimasti indifferenti alla problematica ambientale e di sicurezza. Sono ben 13 infatti le demolizioni spontanee effettuate dagli stessi titolari delle costruzioni abusive fra il 2013 e il 2015. Due di queste inoltre, prevedono l’acquisizione delle aree: una perchè è stata inquadrata come lottizzazione abusiva e un’altra, che prevede sempre l’acquisizione, perché esiste una contiguità tra l’area di proprietà e l’area demaniale.
Tra i 9 casi in cui il Comune deve procedere alla demolizione d’ufficio: 3 titolari hanno fatto ricorso, 1 ha preso tempo, 5 si sono resi disponibili a una demolizione autonoma. Uno, invece, ha già demolito. Il Comune sta inviando un avvio di procedimento ai proprietari interessati, avvisando che con un successivo provvedimento stabilirà che entro 180 giorni avverrà la demolizione d’ufficio.