Approvato ieri, 12 luglio, il nuovo Piano forestale dell’Emilia-Romagna. Questo punta a fare dei boschi un motore di cresita economica verde e ad abbattere lo spopolamento dell’Appennino. Un piano sostenuto da 80 milioni di euro per i prossimi cinque anni, tra fondi europei e regionali.
Quattro bandi regionali sono già stati finanziati con 15,5 milioni di euro: questi sono finalizzati a sostenere interventi di forestazione, protezione dei boschi dagli incendi e dal dissesto idrogeologico, promozione dell’arboricoltura da legno.
Gli obiettivi del Piano sono infatti la valorizzare il patrimonio boschivo, crescita delle aree verdi in pianura (soprattutto nelle fasce periurbane), difesa del suolo dal dissesto idrogeologico e adattamento ai mutamenti climatici e infine rilancio della filiera produttiva del legno perché il bosco può rappresentare per le aziende agricole un’importante fonte integrativa di reddito.
Entro il 2020 saranno attivati finanziamenti pubblici a favore del settore forestale per circa 80 milioni di euro, di cui 15 derivanti dalla quota tariffaria riservata agli interventi da effettuare nelle aree di prelievo idrico, circa 5 milioni dal bilancio regionale e 62 dal Programma di sviluppo rurale 2014-2020, l’altro strumento che, in sinergia con il Piano, definisce le strategie di gestione del patrimonio forestale regionale.
L’importanza di questa politica in Emilia-Romagna è sostanziale visto che la regione è coperta per un terzo da superficie boschiva, 611 mila ettari: superficie che è cresciuta del 20% in trent’anni. Tuttavia i boschi ricoprono quasi esclusivamente le zone collinari e montane ed è per questo che in questo piano una delle priorità è quella di incrementare le aree forestali nelle zone pianeggianti perchè fungano da polmoni verdi intorno alle città e da corridoi naturali, a cominciare da quelli posti in prossimità dei corsi d’acqua.
Il 20% dei boschi regionali è compreso nelle aree protette e il 30% si trova all’interno di aziende agricole. In tutto sono 685 le aziende con attività principale nel settore della selvicoltura, quasi 2.000 quelle con attività secondaria. Oltre 5.000 famiglie effettuano tagli per uso privato.
- L’assessore alle Politiche ambientali, Paola Gazzolo, ha commentato soddisfatta: “Oggi scriviamo un ulteriore capitolo per lo sviluppo di politiche green nella nostra regione basato su un approccio integrato alla gestione delle foreste, che punta a conciliare la sostenibilità ambientale con la creazione di nuovi posti di lavoro“.