Dopo la nascita del colosso “Coop Alleanza 3.0” che unisce Coop Adriatica, Estense e Nordest numerose sono state sin da subito le preoccupazioni dei sindacati per molti dipendenti dell’ex Coop Nordest, che comprende anche Parma.
Con la nuova istituzione sono sorte le incertezze tra i dipendenti non solo per il trasferimento del personale degli uffici amministrativi Modena a (forse) Bologna ma anche per il rinnovo del contratto nazionale per le cooperative. Coop Alleanza, con 22 mila dipendenti, è il colosso che potrebbe imporre legge sulle condizioni a livello nazionale; molto importante quindi quello che varrà deciso entro ottobre per il contratto integrativo unito per tutta la Coop: attualmente infatti questi sono ancora tre e diversi.
In questi giorni a scuotere i sindacati e innervosire i dipendenti c’è la modifica degli orari di lavoro per la gestione delle promozioni negli ipermercati.
Stando a un comunicato della CGIL di Reggio Emilia: “Tale modifica organizzativa ha fatto sì che nelle giornate deputate al cambio delle offerte, il mercoledi e il sabato, a distanza di 10 o 11 giorni, ai lavoratori verrà richiesto di fermarsi sino alle ore 24.00 del giorno precedente l’avvio delle offerte e che si cominci a lavorare alle 5.00 del mattino nel giorno di avvio delle stesse, nonostante il contratto integrativo ancora in vigore preveda che la normale attività lavorativa debba essere svolta tra le 6.00 e le 22.00.
Durante gli incontri tra FILCAMS, FISASCAT e UILTUCS con la direzione aziendale le organizzazioni sindacali hanno avanzato diverse proposte per gestire con la volontarietà il disagio che tali orari comporteranno su persone che già sono costrette a sacrificare tutte le domeniche alla propria vita familiare ma non è stato possibile giungere a nessun accordo con l’Azienda Cooperativa.
Siamo fortemente contrari a tale modifica unilaterale dell’organizzazione del lavoro e verranno effettuate tutte le verifiche per accertarci che comunque non vi siano forzature all’interno dei due ipermercati cittadini. In caso di pressioni da parte della dirigenza dei due iper ci vedremo costretti a mettere in campo tutte le azioni di protesta necessarie a rimettere al centro non solo le esigenze di marketing aziendale ma anche la qualità della vita di persone che per 700 – 800 euro al mese non solo non sanno cosa significhi una domenica in famiglia ma ora rischiano di subire un ulteriore grave disagio“.
Da qualche giorno quindi anche negli ipermercati Coop di Parma gira tra i dipendenti un foglio su cui si prega di segnarsi se si è disposti ad accettare questo turno serale o turno diurno anticipato di un’ora. I sindacati stanno spingendo i lavoratori a non accettare la proposta visto che questo non solo creerebbe disagi alle famiglie e non sarebbe previsto dal contratto in corso ma non prevede una maggiorazione salariale per questo turno straordinario (per il momento). Inoltre, sempre secondo i sindacati, crerebbe un precedente peggiorativo che influenzerebbe la costituzione dei nuovi contratti integrativi previsti per ottobre.
Adesso la COOP sta esagerando veramente…. Che ci diano l’aumento, ci paghino nuovamente gli straordinari, che ci restituiscano pausa di 15/30 minuti, a seconda del torno di lavoro, e che le domeniche vengano pagate come in origine…. Poi….. Se ne può parlare…. FORSE…..