Lunedì la svolta nell’inchiesta, con un provvedimento di sequestro preso d’urgenza (LEGGI) affinché arrivasse prima dell’udienza per l’omologa del concordato preventivo, fissata per mercoledì. E insieme al sequestro, due indagati: gli ex amministratori Marco Rosi (presidente) e Marco Delsante (direttore finanziario).
A loro carico l’accusa di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche perché nel 2011 avevano ottenuto, secondo l’accusa falsando la documentazione relativa al 2010 che faceva apparire l’azienda in buona salute, un finanziamento di 11milioni di euro da parte di Simest, agenzia del Ministero per lo Sviluppo economico.
L’azienda, intanto, continua l’attività mentre è stato nominato dalla Procura un amministratore giudiziario col compito di affiancare gli attuali responsabili aziendali.