“Da qualche giorno abbiamo avuto la conferma ufficiale che i nostri “compagni di sventura”, alluvionati di Modena, hanno ricevuto rimborsi a quasi due anni dall’evento che li ha colpiti (nel gennaio 2014)”.
E’ l’inizio della lettera scritta dal Comitato Alluvionati Parma che lamenta che, appunto a differenza di Modena, non ha ricevuto alcun rimborso. La nota prosegue:
“Abbiamo contattato, grazie alla stampa locale, qualcuno degli alluvionati che ci ha chiarito l’iter da loro seguito. Avendo subito nei due anni precedenti l’alluvione altre due calamità naturali, il sisma ed una tromba d’aria, erano “preparati”. Avevano già, in seno al Comune un ufficio atto a recepire, elaborare e gestire i moduli di asseveramento danni, con personale appositamente istruito che, nei giorni immediatamente successivi all’alluvione ha ispezionato, censito e controfirmato, CASA PER CASA, la documentazione.
Ed ora, dopo due anni, sono arrivati i rimborsi, declamati anche sul sito della Regione. Il 18.01.16 questo afferma che per danni da tromba d’aria (13 maggio 2013) e alluvione (19 gennaio 2014) sono state presentate 2588 domande da privati (e di queste 2480 sono state ammesse a contributo) per un totale provvisorio di 20850000 euro; l’ammontare dei danni richiesti sfiora i 45 milioni di euro che corrispondono acirca 30 milioni di euro di contributi concedibili a fronte de 60 milioni stanziati dall’ordinanza del commissario. Inoltre in alcuni casi, il termine della presentazione delle richieste comprovate da fattura è Aprile 2016.
A Parma è andata un bel po’ diversamente. Nei giorni immediatamente successivi al 13 ottobre 2014, dopo il naturale brancolare nel buio è stato adottato il modulo per l’asseveramento e ricognizione dei danni. E’ stato fissato al 15 novembre (poi prorogato al 30) il termine ultimo per la compilazione (ad opera di persona qualificata, geometra, architetto, ingegnere etc) e la consegna al DUC. Ringraziamo quanti di quei professionisti si sono offerti gratuitamnete. Da quelle “ricognizioni” è emerso un quadro seppur non completo (molti non hanno presentato il modulo) piuttosto sconfortante: oltre 9000 famiglie colpite con danni complessivi ai privati per circa 100 milioni di euro.
Le Fondazioni Munus, Monteparma e Cariparma hanno “elargito” (grazie perchè comunque non era dovuto) ad alcune di queste famiglie per fronteggiare le prime spese .Ma la “regalìa” per chi ha perso l’auto è avvenuta a fronte di una presentazione di una “perizia asseverata” pagata da noi, già danneggiati dall’alluvione e con obbligo di presentare la documentazione a personale poco istruito che ha spesso “accolto” la domanda, salvo poi rigettarla per la mancanza di qualche foglio.
Non siamo stati assistiti, non siamo stati sufficientemente rappresentati nelle sedi opportune e adesso ci viene suggerito che entro fine giugno si deciderà per eventuali rimborsi mediante sostituto d’imposta ma dietro presentazione di PERIZIA ASSEVERATA??? Dopo due anni spero che, come nel mio caso, non siano rimaste tracce dei danni. Su che base un professionista dovrebbe o potrebbe firmare tale perizia? La disparità di trattamento tra Parma e Modena è stata “giustificata” asserendo che“loro hanno subito terremoto, tromba d’aria ed infine alluvione”… Perdonatemi ma come ragionamento non vale un piffero… Se i rimborsi sono arrivati a loro perchè più sfortunati non mi auguro di subire altri cataclismi per avere i nostri!!!
Solo un’ultima considerazione: Non voglio credere che nella decisione della Regione abbia influito pesantemente il possesso, da parte dei “colleghi” di prove inerenti le responsabilità né la prontezza nell’affidare il mandato ad un avvocato”.