La figura di Garanzia ribadisce la sua posizione: Se mancano il segnale e l’autorizzazione del Comune, l’applicazione del canone Cosap non è corretta
Un tavolo a tre tra Difensore civico regionale, Federconsumatori Parma e il Comune ducale per trovare una soluzione condivisa al problema dell’applicazione del canone di occupazione di suolo pubblico anche per i “meri accessi alla strada pubblica”.
A proporlo è la figura di Garanzia dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna, Gianluca Gardini, che era già intervenuto sul tema dieci giorni fa. L’amministrazione di Parma ha poi risposto con un comunicato stampa sul proprio sito, sul quale però il Difensore civico intende fare una serie di precisazioni.
Gardini ribadisce che il “semplice accesso alla via pubblica si differenzia dal passo carraio a raso, che è pur sempre un passo carraio e quindi, sebbene non comporti occupazione di suolo pubblico, è giustamente soggetto all’applicazione del Cosap”. Come rimarca il Difensore, “a differenza di quanto emerge dal comunicato del Comune di Parma, tale aspetto non è mai stato messo in discussione nei miei interventi”.
Viceversa, la denuncia di Federconsumatori, da cui parte l’intervento di Gardini, riguarda l’applicazione del canone Cosap al “mero accesso alla strada pubblica” da cui si possa entrare o uscire con un veicolo: “In altre parole, un semplice cancello, uno stradello di campagna, una semplice apertura dell’abitazione privata verso la strada pubblica non segnalata con alcun cartello”.
Solo in questo caso, conclude, “l’applicazione del canone Cosap non è corretta, in quanto, mancando il segnale e la previa autorizzazione del Comune, tali accessi non sono qualificabili come passi carrai. neppure a raso”.