Uno ha comprato la Reggiana. L’altro continua col cinema. In mezzo, 365 giorni, più o meno, di Parma Calcio 1913, concretezza e cavalcata.
Chi sono?? Mike Piazza e Giuseppe Corrado, ovviamente. Perché sui crac del Parma si potrebbe sceneggiare un film, con alcuni punti della trama che si…ripetono.
Facciamo un passo indietro: dicembre 2003, esplode lo scandalo Parmalat. Bancarotta fraudolenta, aggiotaggio, l’impero che va a fondo, il Parma calcio insieme. Il decreto Marzano tiene a galla il Parma, in due se lo litigano a suon di strali lanciati al commissario Bondi.
Da un lato Lorenzo Sanz, spagnolo, agli onori della cronaca per un giro elettorale da presidente del Real, poco dopo non essersi aggiudicato il Parma in galera per…frode. Dall’altro Gaetano Valenza, napoletano Verace, imprenditore di un campo imprecisato, passato al creatore prima che la giustizia potesse bussare alla sua porta.
In mezzo Bondi, le trattative con un rubicondo (innominabile) bresciano “fuggito” dopo lo scandalo calciopoli, poi tornato per diventare presidente. E riportare il Parma, qualche foglio di calendario dopo, allo stesso punto.
Con presidente e “addì” sul baratro della galera, di nuovo, e una serie di pseudo acquirenti sulla linea di Valenza e Sanz: Taci, coi vari Doca Giordano e Kodra, poi Manenti. Poi anch’essi finiti sulle pagine..di nera.
Ed eccoci accapo, i due contendenti. Una serie di aste infinite, di cui vi risparmiamo l’agonia di ripercorrere date e cifre, da una parte le promesse di Mike Joseph Piazza, super e indiscusso campione di baseball americano con interessi imprenditoriali nello stivale, e Gilberto Gerali come uomo sul territorio. Nuovo Parma, la cordata.
Dall’altra, Giuseppe Corrado, il signor “Space cinema Italia”, e il figlio Giovanni, bamboccione belloccio radicato nella Parma bene e nel calcio dilettantistico. Magico Parma, il loro mirabolante “marchio”.
Piazza si ritirò con un comunicato stampa: i mesi successivi dimostrano come “credo che il Parma nella sua storia abbia vinto anche un Coppa” (non meglio definita, ndr), attestando come…non ci siamo persi nulla. Ora, il buon Mike ha firmato un accordo di massima per le quote di maggioranza della Reggiana. Dalle stelle alle stalle, da una squadra gloriosa a una senza storia. Con tutto il rispetto, auguri, cugini.
Corrado mollò molto dopo. Terminate le aste, cercò di portare a casa il Parma già fallito litigandosi il titolo sportivo con Parma Calcio 1913, che nel mentre muoveva i primi passi cercando di creare una base economica solida, affiancata da un azionariato popolare innovativo.
Tante promesse di serie B da salvare e di volontà, una conferenza stampa ricca di accuse al Comune e scaricabarili vari, poi la scomparsa nel baratro dei social. Ora non è cambiato il numero di telefono, ma il tenore delle risposte si. “Parliamo di cinema” – dice. Ma l’impressione è che non avesse fatto nulla di diverso nemmeno un anno fa.
Tra le due contendenti, come spesso accade, “gode” la terza. Solida, partita dal basso e dal nulla, dalla serie D. Fatta di poche parole, ancora meno promesse, tante idee.
Di una stagione bellissima, ed ora una missione, la più difficile: confermarsi.
Trecentossessantacinque giorni dopo, si una data diamola, il giorno in cui le due cordate avrebbero dovuto far pervenire dichiarazioni d’intenti corredate da cauzione e dati finanziari ai curatori, siamo all’alba di un’altra stagione da Professionisti, dopo meno di un anno tra i dilettanti (l’affiliazione alla FGC per la serie D arrivò il 27 luglio) e si, sappiamo per certo che sarà un’estate di calciomercato, amichevoli, speranze. Che è l’alba di un’annata tutta da vivere.
(Francesca Devincenzi)