Profughi e business. Ma davvero le onlus che si occupano di accoglienza lo fanno per scopo umanitario? In attesa dell’incontro previsto per mercoledì mattina in Prefettura tra Prefetto e sindaci di tutta la provincia, nel quale ad ogni primo cittadino verrà comunicato l’obbligo di accogliere un numero “ics” di profughi veri o presunti….
Quanto segue dimostra il contrario. Dal profilo Facebook del giornalista Luigi Alfieri, che ha fatto di sicurezza e legalità la sua missione post pensione, i conti in tasca ad alcune onlus della nostra Provincia.
“I CONTI IN TASCA A UNA ONLUS DAI NUMERI D’ORO
Un’amica di Facebook fruga tra le carte relative all’accoglienza profughi
Dai documenti relativi all’accoglienza migranti in provincia di Parma, che ad oggi ha visto assegnare al territorio 832 persone in due anni, spunta il curioso caso di Svoltare Onlus, associazione nata, o almeno così sembra, per “gestire” i flussi migratori in arrivo. Spicca perché, pur nata da poco, ha già in carico un numero di migranti più alto di numerose realtà che lavorano nello stesso ambito da anni. Il suo presidente è Simone Strozzi: al fianco di don Scaccaglia nell’accoglienza ai poveri già negli anni 90, ha cambiato vita spesso e volentieri: da manager Lampogas è diventato missionario in Messico poi referente di Servizio di strada Onlus.
Dal giugno 2015 diventa presidente di Svoltare Onlus, associazione nata “per dare una risposta alle condizioni storiche di una società in evoluzione”, come recita il sito web che la presenta. Il primo luglio 2015, a 15 giorni dalla sua costituzione, l’associazione si ritrova già aggiudicataria di un piccolo progetto di accoglienza: 35mila euro per i mesi di luglio e agosto. Un servizio non compreso nel bando di gara pubblicato nel mese di maggio 2015 ma un affidamento diretto da parte della Prefettura, ente che gestisce tutte le assegnazioni.
A settembre partecipa al bando e si aggiudica l’accoglienza di 130 persone proponendo uno “sconto” sui famosi 35 euro pro capite al giorno di ben 2 euro e mezzo: stessa tariffa proposta dall’associazione San Giuseppe, ma 2 punti in meno sull’offerta tecnica e la differenza “costa” 115 ospiti in meno per la seconda. Il sito della prefettura ci dice poi che per due mesi, tra il novembre e il dicembre 2015, all’associazione sono stati erogati (http://www.prefettura.it/parma/generali/75537.htm) 257.725 euro per un affidamento diretto dell’accoglienza dei profughi. Nel mese di ottobre, nelle casse dell’associazione sono finiti 99.510 euro. Ben di più di quanto spetta alla Protezione Civile, per esempio, che si occupa della gestione dei migranti da anni e che per il quadrimestre settembre-dicembre 2015 ha una previsione di “incasso” 239mila euro.
Ogni mese, conti alla mano, un migrante costa circa 1000 euro e questo non per farlo alloggiare in appartamenti singoli ma, quando va bene, in comunità con altre 7-8 persone. E per fare cosa? La Gazzetta di Parma del 4 giugno ci parla di un progetto sui lavori socialmente utili che in otto mesi ha visto 75 richiedenti asilo impegnati per 1305 ore di volontariato: calcolatrice alla mano, ognuno di loro ha prestato servizio per 17,4 ore. Una media di 2 ore al mese e 4 minuti al giorno: una manodopera da 500 euro l’ora.
Ma torniamo a Svoltare Onlus: Il 21 marzo 2016 l’associazione si aggiudica, 230 migranti dal 1 aprile al 31 dicembre 2016 grazie ad un ribasso, offerto sempre sui 35 euro pro capite al giorno fissati come base d’asta del bando della Prefettura, del 2,857%: un bell’eurino tondo tondo di sconto. Si vede che i due e mezzo della volta precedente si potevano limare un altro po’. E via, quindi, ad affittare case su case in città ed in provincia per alloggiare i migranti. Si parla di affitti da far girare la testa per appartamenti non certo di lusso in paesini della provincia. Almeno un proprietario ha un cognome noto. Il contratto d’affitto è regolare, basterebbe mostrarlo, magari insieme alle foto delle residenze scelte, per fugare i dubbi di tutti o per confermare le ipotesi.
Sette in un appartamento, ne aveva contati la Gazzetta di Parma a Fontanellato. 238 euro al giorno per la loro gestione, 7140 euro al mese. I conti della massaia, potete farli voi. Nella foto i bandi della Prefettura del 2015 e del 2016, da cui potete vedere chi sono tutti gli aggiudicatari del Parmense. Chi, insomma, riceve i soldi dello Stato. Una cosa è certa: non vanno in mano agli immigrati”.