Un gesto assurdo, violento, che poteva avere esiti ben peggiori. Venerdì pomeriggio M.B., cingalese, classe 1959, residente a Reggio Emilia ha aggredito lungo le strade di Tabiano l’ex moglie, anche lei cingalese, classe 1965, ospitata in una casa d’accoglienza in paese insieme alle due figlie minori della coppia, a colpi di accetta.
Solo l’intervento dell’edicolante del paese ha impedito il peggio: la donna ha riportato solo ferite a una mano, guaribili in quindici giorni ed è stata ricoverata precauzionalmente all’Ospedale di Vaio.
L’uomo, muratore e imbianchino, separato legalmente dalla donna da alcuni mesi, n0nostante non fossero più conviventi da 4 anni, venerdì mattina ha messo un’accetta nello zaino ed è partito da Reggio alla volta di Tabiano accecato dalla gelosia: dopo il viaggio in treno fino a Parma, con il bus ha raggiunto la cittadina termale.
Qui, scendendo dal mezzo ha individuato la donna, iniziando a rincorrerla per la strada: lei si è prima riparata dietro una siepe, coprendo con le mani la testa mentre lui cercava di colpirla, poi si è data alla fuga, inseguita. L’edicolante del paese, eroe semplice, uomo sulla cinquantina con un senso civico esemplare, vedendo la scena gli si è gettato addosso, fermandolo.
La donna ha così trovato riparo e soccorso in un negozio di alimentari mentre il suo carnefice, non vedendola più, si è seduto sul marciapiede, con l’accetta accanto a se, ad attenderla: ma al posto dell’ex al suo cospetto sono arrivati i carabinieri, che lo hanno arrestato con l’accusa di tentato omicidio.
Per l’uomo, incensurato, si sono aperte le porte del carcere di Via Burla in attesa della convalida dell’arresto.