Home » Sport » Parma Calcio » Parma Calcio, il “Sindaco”in un libro

Parma Calcio, il “Sindaco”in un libro

C’era una diatriba società – amministrazione comunale, e i tifosi tirarono fuori uno striscione con scritto Osio Sindaco. Da allora Marco Osio è “il sindaco” di Parma, della Nord, del Parma, dei suoi tifosi.

Il libro scritto da Emanuele Giulianelli diventato carta grazie a Officine Guttemberg, “Marco Osio, il Sindaco” è uno scorrere di memorie e adorabili ricordi che cullano i tifosi che hanno avuto l’onore e la fortuna di vivere quel Parma.

IMG_6976

Alla presentazione, accanto a lui, Sandro Melli, un altro campione, idolo, semidio di quel Parma. Dall’altro capo del tavolo, Fulvio Ceresini, padre e presidente di quei crociati, lui che il padre, Ernesto, primo tifoso gialloblù, lo perse il 31 gennaio del 1990, troppo presto, alcuni mesi prima della storica promozione in A.

Proprio Ceresini ricorda come “mio padre odiava deludere i tifosi, credo che vedere la promozione del Parma, da lassù, gli abbia reso la morte più dolce”.

Lui che ha amato Melli e Osio come figlio, li guarda e sorride, mentre snocciolano aneddoti di un passato remoto ma vicino “Marco era avanzatissimo, nel look, nella musica” – racconta – “come in campo. Sapeva sempre dove e cosa fare”.

Meno soddisfacente la carriera di allenatore, Osio la riassume così, ridendo: “Ho imparato da Zeman, che mi ha insegnato tanto a Parma, e ho cercato di riprodurre le sue idee. Per questo sono a piedi”.

Ma è un gioco, come l’assist a Gabriele, per tutti Billy Balestrazzi, nella sua voce, dalla sua voce, il gol promozione contro la Reggiana, il gol di Osio. Una città intera in serie A, per la prima volta nella storia, nelle grida di un parmigiano, nei piedi di Osio da Ancona, futuro “Sindaco” di Parma, nei pugni al cielo di Fulvio Ceresini.

Una carriera strepitosa, un periodo quasi perfetto . Racchiuso in una riga di Gianni Mura: “Osio sa che andrà, via ma gioca come se dovesse essere al Parma per sempre”.

In fondo, è come se non se ne fosse mai andato. In fondo, è ancora qui. Stringe il libro e dice “sono felice, e questo basta”.

Lascia un Commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato.I campi obbligatori sono evidenziati *

*