Prima il comunicato di Beppe Grillo sul blog: Pizzarotti espulso. Poi la conferenza stampa di replica del primo cittadino di Parma, con accuse pesantissime al direttorio, definito “irresponsabile”, a Di Maio, accusato di non aver convocato i sindaci per un intero anno, con Grillo, che governa “via mail.
LA CONFERENZA DI PIZZAROTTI, NEL POMERIGGIO – Questa la prima reazione del Sindaco dopo aver appreso da un post di essere stato sospeso dal M5S.
In una affollata conferenza stampa convocata in Municipio, il sindaco ha anche chiarito che sulla vicenda relativa alle nomine del Teatro Regio risponderà direttamente al magistrato, con il quale ha già un appuntamento per fornire le risposte di merito: “La giustizia deve fare il suo corso – ha detto – le spettacolarizzazioni portano solo danno”.
Il primo cittadino ha anche affermato che si sente a buon diritto di rappresentare appieno lo spirito del Movimento, mentre, purtroppo, “c’è chi lo sta danneggiando”.
“Io tutti i giorni ci metto la faccia – ha aggiunto Pizzarotti – consapevole che chi governa può anche sbagliare e che per un’accusa ci vogliono 5 minuti per scrivere un esposto, mentre per la difesa servono mesi, a volte anni.
Spero che ci sia un ripensamento e che arrivino delle scuse. Per quello che mi riguarda resto a disposizione della Magistratura sulla vicenda del Regio e continuo a lavorare nella massima chiarezza e trasparenza per il bene della città, con lo stesso spirito con cui ho cominciato insieme al M5S la mia avventura amministrativa quattro anni fa”.
INVECE POCO DOPO LE ORE 13,00: Beppe Grillo lo scrive nel suo blog: Pizzarotti è sospeso dai 5 Stelle.
“Federico Pizzarotti è sospeso dal MoVimento 5 Stelle. La trasparenza è il primo dovere degli amministratori e dei portavoce del MoVimento 5 Stelle. Solo ieri si è avuto notizia a mezzo stampa dell’avviso di garanzia ricevuto (LEGGI), ma il sindaco ne era al corrente da mesi. Nonostante la richiesta, inoltrata da ieri e a più riprese, di avere copia dell’avviso di garanzia e di tutti i documenti connessi alla vicenda per chiudere l’istruttoria avviata in ossequio al principio di trasparenza e già utilizzato in casi simili o analoghi, non è giunto alcun documento. Preso atto della totale mancanza di trasparenza in corso da mesi, nell’impossibilità di una valutazione approfondita ed oggettiva dei documenti e per tutelare il nome e l’onorabilità del MoVimento 5 Stelle si è proceduto alla sospensione. Non si attendono le sentenze per dare un giudizio politico”.
Pizzarotti aveva assicurato pubblicità e visibilità per Parma, ci è riuscito con le ultime notizie.
La “buona fede” giustifica i mezzi, a sentire Pizzarotti. La sua tanto nominata trasparenza in campagna elettorale ora gli si rivolta contro proprio per la mancanza di chiarezza e trasparenza verso i cittadini prima di tutto e, a quanto vedo, anche verso il suo partito.
Il vero problema di Pizzarotti non sono tanto le indagini, la magistratura farà il suo corso, ma l’aver tenuto nascosto per mesi le pesanti accuse di abuso d’ufficio all’opinione pubblica. Non si tratta di un fatto privato ma di un problema molto serio che riguarda la collettività e il buon nome della città.
Parole, quelle sulla buona fede, che in questi giorni ricorrono come un mantra, sulle multe cancellate agli amministratori 5 Stelle, sul Regio e chissà in quale altro ambito le si riuscirà a infilare. Forse anche nel caso Ex Stimmatini, sono in attesa che la Procura mi chiami per chiarire come potessero esserci due documenti diversi con la stessa data e stesso numero di protocollo. Oppure di “buona fede” si può parlare anche per le occupazioni abusive, forse anche su Mater, su Tep e chissà quante ancora.
Riguardo alla trasparenza di Pizzarotti sono anni che ne parliamo. L’ultimo caso sono gli atti che per legge non mi possono essere negati e che invece il Sindaco in persona ha ritenuto di non volermi mostrare riguardo al procedimento disciplinare del capo della Polizia Municipale di sua nomina.
Ma si sa, Pizzarotti scambia molto spesso quel che riguarda il pubblico e quanto invece tocca il privato. Per la firma contro la legge antiproibizionista ha detto che si trattava di un fatto privato, peccato che lo abbia fatto in Comune con tanto di fotografie e comunicato così che diviene un fatto pubblico, come primo cittadino.
“Sono per la trasparenza” diceva in campagna elettorale e appena c’è da essere trasparenti si gira, nascondendosi, e fa una telefonata tutta pissi-pissi bao-bao. Esattamente quel che ha fatto nel caso delle nomine al Teatro Regio per cui è indagato: ha cancellato un bando emesso dal commissario Ciclosi per aprirne uno successivo che fa finire in un cassetto per poi ricorrere a una telefonata. Proprio l’idea contro cui il Movimento 5 Stelle e Pizzarotti dicevano di volersi schierare. Eccolo lì il sindaco delle giravolte!
La chiamata diretta, tanto per cambiare, è stata fatta senza i necessari parametri, senza un contraddittorio e senza un minimo spiraglio di democrazia come da tradizione dei 5 Stelle parmigiani. Che dire poi delle pesanti voci di interferenze al momento della scelta? Solo la magistratura potrà dare una risposta.
Il Sindaco disse che la scelta del direttore generale sarebbe stata fatta in base al progetto culturale, una volta nominato il direttore generale ci si accorse che di progetto non c’era la benché minima idea, di cosa fare per il teatro e nemmeno per la città.
Proprio questo è il punto, il tempo ha svelato che questa Amministrazione non ha nessuna idea e nessuna capacità da mettere in campo per una città come Parma.
Pizzarotti ha sempre sostenuto gli espulsi dal Movimento 5 Stelle, una volta eletto ha sempre detto “tenete duro” mentre in campagna elettorale diceva “dimissioni per gli indagati”. Ed ecco una delle sue giravolte a cui negli anni ci siamo abituati, lo stesso motivo per cui non gode più da tempo del consenso dei parmigiani. E’ riuscito a creare disagi anziché risolvere problemi, ha creato nuovi problemi solo per dimostrare di avere una soluzione.
Cosa pretende ora, che il Movimento nazionale gli dica “come sei bravo, come sei buono”? I panni sporchi glieli lascio lavare in casa ma i panni pubblici, quelli di Sindaco e del suo operato, vanno lavati di fronte ai cittadini. Solo in una cosa è riuscito, a far tornare Parma sui titoli delle prime pagine dei giornali per un’altra solenne sputtanata.
Giuseppe Pellacini
Capogruppo Consiglio Comunale Unione di Centro (UDC)