Ecco che anche il marchio a 5 Stelle si macchia di corruzione e schifezze. Dopo il fascicolo aperto nei confronti del sindaco di Livorno Nogarin per bancarotta fraudolenta, abuso d’ufficio e falso in bilancio, ecco che anche il pentastellato parmigiano finisce nel mirino della Procura.
Il sindaco di Parma Federico Pizzarotti e l’assessore alla cultura Laura Ferraris sono indagati per abuso d’ufficio per la nomina dei vertici del teatro Regio insieme agli altri tre membri del consiglio d’amministrazione Giuseppe Albenzio, Silvio Grimaldeschi e Marco Alberto Valenti. Ne dà la notizia oggi la Gazzetta di Parma.
A sollevare il caso era stato il senatore del Pd Giorgio Pagliari che aveva depositato un esposto in Procura.
Le nomine, nel gennaio 2015: Anna Maria Meo direttore generale del Regio e Barbara Minghetti consulente per lo sviluppo e i progetti speciali. Lo scorso autunno, l’apertura di un’inchiesta su quegli incarichi, coordinata dal pm Giuseppe Amara, che ha iscritto gli autori di quelle nomine è iscritto nel registro degli indagati per abuso d’ufficio.
“Ma come si arriva alla scelta di Anna Maria Meo e contemporaneamente all’incarico per la Minghetti? A settembre 2014 si apre il «bando per la ricognizione esplorativa» per l’incarico di direttore generale, che si chiude il 4 ottobre: 30 le domande arrivate. La valutazione spetta a a una commissione di tre esperti – riepiloga Gazzetta di Parma.
Ancora prima che la commissione finisca di lavorare, il clima comincia ad arroventarsi: il senatore del Pd, Giorgio Pagliari, denuncia pubblicamente «interferenze» dell’assessora alla Cultura. E poco dopo sarà sempre l’esponente dem ad andare in procura per segnalare il caso. Comincia il botta e risposta politico, ma intanto la commissione seleziona una rosa di sette nomi da sottoporre al consiglio d’amministrazione. Il 19 gennaio, però, la Fondazione Teatro Regio, seguendo le deliberazioni del cda, fa sapere ai candidati che la «ricognizione esplorativa» si è chiusa senza esito. E una settimana dopo, il cda nomina la Meo, fino a quel momento direttrice organizzativa e amministrativa del Teatro Del Carretto di Lucca, e allo stesso tempo dà l’incarico di consulente alla Minghetti, alla guida del Teatro Sociale di Como e presidente dell’Associazione lirica concertistica italiana.
Ma perché la rosa dei sette (tra cui alcuni con ottimi requisiti) viene totalmente scartata dal cda e la scelta ricade sulla Meo, che non figurava tra i candidati? E poi, come si spiega l’incarico contestuale alla Minghetti, che peraltro i rumors davano come la papabile nuova direttrice? Insomma, perché fare un bando e poi mettere in atto tutt’altra scelta, di fatto chiamando direttamente la Meo? Sono queste le domande al centro dell’inchiesta. Lo scorso dicembre Pizzarotti precisò che si trattava di «una manifestazione d’interesse» non di un bando per la selezione – chiude il quotidiano cittadino.
LA REPLICA DI PIZZAROTTI – Il primo commento il sindaco lo affida a una nota stampa delle ore 9.40: “Sono tranquillo perché è un atto dovuto che rispetto pienamente. Era già emerso ci fossero indagini in corso in ragione degli esposti del senatore PD Pagliari. Sarà utile per chiarire la vicenda, con la Procura consueto atteggiamento collaborativo. Il mio impegno continua senza esitazione”.
TUTTE LE REAZIONI:
“Prima Quarto, poi Livorno, ora Parma. Noi siamo sempre garantisti, voi cari grillini? Che fate? Espellete, fate finta di niente, ve ne state zitti? Restiamo in attesa di sapere se Di Battista e Di Maio oggi sono in versione garantista o no…. Ovunque governino è un flop a 5 Stelle. A Parma oggi, come a Livorno ieri, il problema del M5S non sono le inchieste ma l’incapacità amministrativa” – commentano i deputati PD.
“Indagato anche il sindaco di Parma, Pizzarotti. La stragrande maggioranza delle amministrazioni a Cinque Stelle oggi è nei guai. Colpa dei magistrati o conclamata incapacità di governare?”, ha scritto su Facebook il presidente di Fratelli D’Italia e candidato sindaco di Roma, Giorgia Meloni.
Salvini: “Nel Pd sono oltre cento, tra indagati, arrestati e dimissionati: però vedo che la questione morale è dappertutto. Dopo il sindaco di Livorno, i Cinque stelle hanno anche il sindaco di Parma, Federico Pizzarotti, indagato. Quindi non si sa più dove voltarsi. Spero che in casa nostra casi simili non ci siano mai». Così il leader della Lega, Matteo Salvini, ha risposto a Matera a una domanda dei giornalisti.
Dopo essere stato a Bari, poco fa Salvini è giunto nella Città dei Sassi dove ha indossato una maglietta con la scritta “Matera» e, accompagnato dal segretario territoriale, Antonio Cappiello, ha incontrato i cittadini in piazza Vittorio Veneto, salutando diversi materani e turisti, con i quali ha fatto anche alcuni selfie: «Noi andiamo tra la gente – ha detto Cappiello – a differenza di quello che non ha fatto Renzi quando è venuto a Matera lo scorso 2 maggio”.
Gasparri: “Per fortuna i grillini hanno pochi sindaci perchè stanno realizzando una percentuale di indagati che tende al 100 per 100. Dopo il sindaco di Livorno Nogarin, ora sotto indagine anche Pizzarotti di Parma. Noi siamo garantisti e riteniamo che si debba rispettare il principio costituzionale della presunzione di innocenza fino a sentenza definitiva. Ma sono loro che hanno chiesto la fucilazione e le dimissioni di chiunque sia stato anche solo sfiorato da un sospetto o da un’indagine. Hanno fatto dell’incoerenza la loro regola. Se ne devono andare a casa guidati da Nogarin e Pizzarotti senza trascurare Grillo condannato per omicidio. Omertà è il loro nuovo slogan”..
Librandi (Sc): “”Dopo Nogarin, Pizzarotti: il M5S governa in due grandi città e in entrambe il sindaco è indagato, senza considerare i problemi che hanno le amministrazioni grilline nei piccoli e medi centri. Un vero e proprio en plein!». Lo afferma Gianfranco Librandi di Scelta Civica. «Da garantista non chiedo dimissioni, nè condanno preventivamente chi ha ricevuto un semplice avviso di garanzia. Spero pero che anche questa volta i 5Stelle non usino doppiopesismo rispetto agli indagati degli altri partiti perchè, francamente, stanno diventando una barzelletta. Credo che ormai la retorica dell’onestà e della supremazia morale sia superata dai fatti, se continuano ad utilizzarla rischiano di essere stucchevoli e ridicoli” – conclude Librandi.
“I 5 stelle sono esattamente come tutti gli altri. Attaccano i corrotti e gli indagati del Pd ma loro sono della stessa pasta o anche peggio. Ormai fanno a gara a chi ha più fascicoli aperti nel registro degli indagati”.Prima Nogarin e oggi Pizzarotti, questa settimana sembrano aver vinto i grillini 2 a 1, visto che tra le fila del Pd troviamo ‘solamente’ Rosaria Vicino, indagata nell’inchiesta in Basilicata. Se si alleassero avrebbero una squadra formidabile. Ci piacerebbe sapere cosa diranno oggi i “garantisti” 5stelle che da sempre chiedono dimissioni per qualunque indagato”, dice Centinaio, capogruppo Lega Nord in Senato.