Alle prossime amministrative per il M5S correrà anche un Pizzarotti. È Claudio, il babbo di Federico, il sindaco più amato e odiato del M5S. Chissà cosa hanno pensato quelli dello staff della Casaleggio Associati, da tempo in rotta con il primo cittadino parmigiano, quando hanno visto quel cognome: Pizzarotti. Ma al di là dei dissapori, i requisiti chiesto dal M5S c’erano tutti e lo staff ha dato l’ok alla lista di Castellarano, un paesino di 15 mila abitanti, in provincia di Reggio Emilia. Tra i candidati consiglieri, come si legge sul sito Castellarano a 5 stelle, c’è anche lui: Claudio Pizzarotti che nella sua breve biografia omette il particolare della parentela con il sindaco di Parma, Federico Pizzarotti. Finora Claudio, autotrasportatore in pensione, era stato uno spettatore orgoglioso del figlio: lo aveva accompagnato in Municipio all’indomani della vittoria a Parma e qualche volta si è spinto pure a seguire i consigli comunali dal vivo.
«Ho 67 anni – scrive – sono sposato e ho due figli. Non ho mai fatto politica. Nella vita arriva però un momento (e non è mai troppo tardi!!!) in cui capisci che non puoi continuare a delegare, ma devi fare TU in prima persona, devi creare TU le basi perché questo paese smetta di andare alla deriva. Abbiamo una classe politica corrotta, piena di inutili privilegi e che difende gli interessi dell’amico potente e non quelli del cittadino comune. Sono stanco, voglio un cambiamento. Voglio IL cambiamento».
E ovviamente il consulente amministrativo numero uno non potrà che essere suo figlio, quello che alla guida del Comune di Parma ha dovuto fare anche scelte impopolari e poco “grilline”.
In casa Pizzarotti la politica piace. In principio fu Cinzia Piastri, moglie di Federico, che si candidò alle regionali in Emilia Romagna nel 2010. E mica un posto qualunque: era stata inserita nel listino bloccato del candidato presidente Giovanni Favia, allora enfant prodige del M5S amatissimo da Beppe Grillo, oggi fuori dalla politica dopo un divorzio doloroso dal Movimento. Favia rivedrà Beppe in tribunale a ottobre: il comico sarà ascoltato come teste nel processo per diffamazione nei confronti dell’ex M5S bolognese che aveva criticato la mancanza di trasparenza nei legami tra la Casaleggio Associati e il blog di Beppe Grillo.
(fonte: Il Messaggero)