Caro Tommaso, ti scrivo. Sono sempre io (Leggi).
Hai visto cosa hanno fatto ieri i nostri ragazzi, in nome di quella maglia che voi avete tanto calpestato? Per voi intendo Te e il Tuo amico di merende, il detestabile attuale (spero per poco, se la giustizia farà il giusto e dovuto corso) direttore sportivo del Latina. Non ne scrivo il nome per non inquinare il mio karma.
Hai visto che spettacolo la gente che hai preso per il culo per mesi, anni, di cosa è capace? Di riempire uno stadio prima, una piazza poi. I giocatori sono andati in curva, in mezzo alla gente, osannati come santi, anche se è “solo” serie C.
Sai perché abbiamo più gente allo stadio adesso che ai tuoi, vostri, tempi? Perché a noi a Parma piace la gente con le palle, non con il nome. A noi ci piace chi sputa sangue, non sentenze a servizio delle copertine. Noi a Cassano preferiamo Corapi, che in campo sa ancora emozionarsi e emozionare.
A noi della gente di nome che piaceva tanto al tuo compare, ci interessa il tempo di un gol, di quella col cuore, ci innamoriamo e la portiamo in trionfo per la vita.
Però Tommaso ti scrivo perché voglio ringraziarti. Perché ho rivisto lo stesso stadio di cui io mi sono innamorata, la stessa curva, la stessa città, la stessa passione. Ho rivisto vicino al calcio gente che da vent’anni lo snobbava. Ho rivisto la mia Parma del calcio, quella che quasi trent’anni fa mi ha fatto scegliere questo mestiere: appassionata, vivace, emozionata.
Con una gran voglia di calcio, di sport, di stadio.
Solo grazie alle tue porcate, siamo tornati tutti in Nord. Ci siamo riinnamorati tutti grazie al male che ci hai fatto, e anche mezza Italia, e oltre, è venuta ieri a festeggiare con noi. Perché noi siamo leggenda e favola, e tu, vabbè.
E sai una cosa Tommaso? Invito anche i tuoi ex tifosi a non nominarti nemmeno più, neanche per un insulto. Non lo meriti. A te e al tuo compare auguro solo una cosa: di non vivere mai la gioia l’emozione e la soddisfazione che abbiamo vissuto ieri noi, giornalisti tifosi cittadini società e giocatori.
Vi auguro di cuore di non provarla mai, perché non vi è pena peggiore del non conoscere la gioia pura e vera. Reale.
Nella viva speranza che la giustizia faccia il suo corso e paghiate, con tanto affetto.
Francesca Devincenzi
Ecco ghirardi…francesca Devincenzi…è questo che vogliamo…un’altra con le PALLE…quelle che nn hai mai avuto tu…lurido….
Caro ( si fa per dire… ) Ghirardi, con la g iniziale volutamente in minuscolo, perché sei solo un boftone sacco di merda, te e il tuo amico di merende romano, dicevo caro boftone, questo articolo scritto dalla nostra FRANCESCA DE VINCENZI, Racchiude tutto ciò che PARMA ora nutre per te…. Ossia odio e rancore, ma spero che tutto ciò si trasformi in indifferenza, perché tu dai parmigiani, non meriti nessun tipo di sentimento, nemmeno il peggiore… ..perche’ tu nella vita , non sei nulla… al massimo ti posso paragonare ad una scoreggia, che puzza di merda per poi scomparire per sempre…..