“Spiace che ancora una volta la maggioranza non sia stata capace di guardare al passato, ma anche al futuro, con unità d’intenti, ma sempre e solo con una visione di parte che spesso dimentica parti importanti del nostro passato. Non vorremmo che così facendo si andassero a creare Partigiani di serie A e Partigiani di Serie B. Una distinzione assurda che non solo non ha senso ma nemmeno motivo di esistere”.
Fabio Rainieri, vicepresidente del Consiglio Regionale dell’Emilia Romagna interviene così a seguito della bocciatura dell’emendamento della Lega Nord che chiedeva di estendere anche alle associazioni Partigiane Cristiane gli interventi compresi nel progetto di legge “Memoria del Novecento – Promozione e sostegno alle attività di valorizzazione della storia del Novecento in Emilia-Romagna”.
“Siamo d’accordo che le risorse non debbano essere infinite e che quindi vanno selezionati i destinatari dei fondi di questa legge. Va però tenuto conto – chiarisce Rainieri – che nel mondo delle associazioni partigiane ce ne sono alcune che sono fuori dal riconoscimento nazionale per motivi semplicemente burocratici ma che sono ugualmente molto attive. Mi riferisco in particolare alle associazioni aderenti all’Associazione Nazionale Partigiani Cristiani, quelle che più delle altre custodiscono e promuovono le testimonianze della lotta per la liberazione da parte dei cattolici. Non credo sia giusto escluderle per sempre dai finanziamenti regionali anche per il motivo che essendo per lo più operative soprattutto nel ferrarese e nelle montagne parmensi e piacentine, risultano periferiche rispetto al principale circuito dell’associazionismo partigiano emiliano e romagnolo che gravita principalmente sui capoluoghi di provincia in particolare, Bologna, Reggio, Modena e Ravenna”.
“Ritengo pertanto – conclude – che dopo la bocciatura dell’Aula, la Giunta debba trovare comunque il modo di poter sostenere anche quelle associazioni partigiane”.