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Pellacini: “Moroder come Mater, un costo senza ritorno”

Continua a far discutere il concerto di Giorgio Moroder (leggi) in piazza Garibaldi, per la notte di Capodanno. Se nessuno ne ha discusso qualità e bravura, a non dare tregua e pace sono i costi.

Se già l’opposizione aveva alzato voce e toni appena conosciuto il costo del notissimo deejay (leggi), a mesi di distanza, ancora si discute della presenza della gran firma della musica da discoteca nella nostra città per il Veglione.

L’argomento è uscito nuovamente martedì in consiglio comunale (se qualcuno si chiede se a Parma non vi sia di meglio a cui pensare ha la mia comprensione): proprio sulla sorpresa suscitata nel consigliere di maggioranza (ammesso che in consiglio quella dei 5 Stelle possa essere ancora considerata una maggioranza) la scoperta dei costi dell’evento, torna il capogruppo Udg Giuseppe Pellacini.

Ecco le sue parole:

“Vedo che anche al Consigliere De Lorenzi suonava strana la notizia dei centomila euro spesi per Giorgio Moroder tanto che ha chiesto atti e documenti. Ringraziamo gli sponsor per la disponibilità. Il problema più grave, che evidentemente non si riesce a capire, non è la spesa ma le modalità.

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Se De Lorenzi ha avuto i documenti saprà, come me, che il contratto prevedeva la pubblicità della festa a Parma sul sito web di Moroder, un personaggio di fama mondiale. Peccato che di quella pubblicità non c’è traccia.

Se il Consigliere ha bisogno di un documento me lo chieda che glielo giro subito via email. A Mezzanotte di Capodanno, ma anche nei giorni precedenti, non c’era nessuna segnalazione sul sito ufficiale e nemmeno sui social network dell’artista peraltro gestito da un’importante agenzia londinese.

L’unica pubblicità è quella sulla Gazzetta di Parma e qualche altro sito, un lancio di agenzia è nient’altro. Rimini invece ha piazzato i suoi cartelloni a Parma dal titolo “il capodanno più lungo del mondo”, con una spesa irrisoria ha fatto il pieno di gente e ci ha guadagnato una città intera. Qui invece si è fatta una bella festa ma “fra amici”, senza sfruttare l’importanza dell’evento né in termini economici e nemmeno di immagine.

Strano che nessuno si sia posto domande sulla mostra Mater (leggi l’approfondimento), costata 600mila euro che ha raccolto 6-10mila visitatori mentre si aspettavano non meno di 50mila visitatori. I dati ufficiali non esistono, il Comune non li fa sapere.

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