Il nucleo tributario della Guardia di Finanza di Milano ha eseguito un sequestro per 181 milioni di euro nei confronti del finanziere Roberto Giuli, ritenuto dalla procura milanese a capo della galassia societaria “Energy Trading International”, indagato per una serie di truffe da centinaia di milioni ai danni di Snam Rete Gas.
Lo riferiscono fonti a diretta conoscenza del dossier, aggiungendo che il sequestro preventivo d’urgenza, disposto dal pm Tiziana Siciliano, ipotizza il reato di associazione a deliquere finalizzata alla truffa, a carico di Giuli e altre quattro persone, tutte residenti fra Svizzera e Lussemburgo.
Il difensore di Giuli, l’avvocato Francesco Vergine, oltre a confermare il provvedimento, dice a Reuters che nel decreto “ci sono imprecisioni nella ricostruzione dei fatti. Abbiamo interesse, voglia e possibilità di chiarire la nostra posizione e, prima di un ricorso al Riesame nell’eventualità della convalida del gip, presenteremo una memoria al pubblico ministero, col quale vogliamo collaborare”.
Il modus operandi ricostruito dagli inquirenti, secondo l’accusa, è che il finanziere acquistasse gas da Snam con una società, non lo pagasse, poi facesse fallire la vecchia azienda e ne costutuisse un’altra, sempre riferibile secondo l’accusa a lui. Per poi acquistare altro gas, sempre con lo stesso meccanismo. Sono diverse e con nomi diversi le società fallite ritenite riferibili al finanziere.
“Tutto si basa su una presunta falsità di documentazione fornita al Ministero dell’Energia che ha poi concesso l’autorizzazione alla vendita del gas – spiega l’avvocato Vergine – L’unico elemento vero è che all’origine sono state depositate delle fidejussioni false. Ma noi siamo parte lesa, abbiamo denunciato il soggetto responsabile e ci sono due procedimenti penali nei suoi confronti”.
Il sequestro disposto dalla procura, riguarda immobili, denaro e quote societarie. L’indagine, riferiscono le fonti, riguarda un periodo che va dal 2012 a oggi. L’ammontare totale delle presunte truffe è ancora in fase di ricostruzione, ma all’attenzione degli investigatori è una movimentazione totale di circa 480 milioni di euro.
Roberto Giuli, residente a Lugano, secondo i dati del registro delle imprese svizzero, risulta esser stato membro di Energy Trading International Suisse dal dicembre 2012 al gennaio 2015, e in precedenza di Jubin Freres SA dal settembre 2012 all’aprile 2013.
Società del gruppo in passato sono state sponsor in MotoGp e poi del Parma Calcio, del quale Giuli, con Energy T.I Group, deteneva anche il 10%, prima che il Tribunale di Roma nel marzo 2015 dichiarasse il fallimento della società “E2 Gas&Power”, dello stesso Giuli.
Nel febbraio 2016, Giuli aveva chiesto il commissariamento di Parma Fc: il socio di minoranza aveva dichiarato di aver riscontrato “gravi irregolarità da parte del gruppo attuale presieduto da Manenti e da parte di quello di Taci”, colpevoli a suo dire di non aver “tenuto conto delle richieste di convocare in via urgente e inderogabile un consiglio di amministrazione con, all’ordine del giorno, la regolarità dei pagamenti dei tesserati e la verifica della continuità aziendale”.
Nel mirino anche la gestione di Ghirardi. “Stiamo valutando – diceva Giuli – l’impugnazione dell’assemblea del 27 dicembre, perché il bilancio, su cui ci siamo astenuti, espone alcune forze in maniera non veritiera: ci è stato venduto il 10% per una cifra di 50 milioni. Abbiamo scoperto, dopo sei mesi, che tale cifra è diventata, al netto dei crediti, di 97 milioni“.
In seguito a questa denuncia la Procura di Brescia ha aperto un’indagine, iscritti al registro, Ghirardi e Leonardi. Ma ora pare che Giuli abbia altro cui pensare…