Parma Gestione Entrate Spa accede ai dati sensibili dei cittadini attraverso i dati dell’Inps. Lo sostiene il Movimento Nuovi Consumatori, che mercoledì presenterà una denuncia alla Procura della Repubblica di Parma contro Parma Gestione Entrate
Il presidente del Movimento, Filippo Greci, nella mattinata di mercoledì presenterà una circostanziata denuncia alla Procura della Repubblica di Parma contro Parma Gestione Entrate Spa e lo stesso Comune di Parma.
Il sistema, svelato da un ex dipendente di Parma Gestione entrate in una mail dai toni molto forti.
In uno stralcio si sostiene che “….da sempre in Pge vengono emessi degli ordini di servizio che nella maggior parte dei casi vengono disattesi per il coordinatore più recentemente detto Direttore impone a tutti i suoi sottoposti di operare in modo contrario alle normative. Solo quando rischiava di essere implicato personalmente asseriva di non aver mai dato tali disposizioni..:”.
E ancora: “…Quelli che si sono rifiutati o hanno denunciato, da sempre, anche se in maniera progressiva, prima informando i superiori e poi via via che le obiezioni venivano ignorate le autorità di controllo…e infine l’Autorità Giudiziaria sono stati emarginati licenziati o costretti a dimettersi”.
PGE E L’ALBO – “…Pge e il direttore sono sempre stati perfettamente a conoscenza di quello che implicava operare senza iscrizione all’Albo, ma utilizzando il parere di persone compiacenti si facevano relazionare citando leggi e normative che sostenevano le loro tesi. Ai dipendenti, per esempio, veniva ribadito che Pge è la longa manus del Comune, e come tale era come se fosse lo stesso a operare….”.
I controlli sui cittadini riguardavano la loro solvibilità, la segnalazione fa riferimento ad accessial portale Inps da Parma Gestione Entrate, attraverso una postazione internet del Comune, legittimato come ente pubblico ad effettuare questo tipo di controlli per i suoi compiti istituzionali.
Un numero eccessivo di controlli che avrebbe portato lo stesso Inps a fare una segnalazione al Comune di Parma. Il giorno in questione è il 28 gennaio 2014: ben 488 consultazioni di estratto contributivo in una sola giornata. Davvero troppe. Tanto che l’Inps, oltre a segnalare l’anomalia, chiede spiegazioni al Comune di quanto accaduto.
Ecco uno stralcio della mail:
Ed ecco le lettere inviate da INPS al Comune:
Immagini che parlano da sole, e che mercoledì mattina approderanno in Procura.
I VARCHI NELLE CORSIE DEI BUS – Ultimo ma non ultimo, l MNC mette l’accento anche sul caso di Tiris Ionel. Vive a Parma, è disoccupato, ma è passato 49 dai varchi che sorvegliano le corsie dei bus. 49 multetra viale Rustici, via Zarotto e via Montebello, le notifiche tutte tra gennaio e febbraio, quindici in un solo giorno. Totale oltre 3mila euro.
La sua battaglia è stata fatta propria dal Movimento Nuovi Consumatori, che gli pagherà le spese legali. Perché il Movimento di Filippo Greci non molla, e va avanti.”Abbiamo già avuto oltre 60 contravvenzioni annullate. Con le ultime sentenze, i giudici di pace hanno affermato l’illegittimità di tutti i varchi delle corsie preferenziali e la violazione della legge sulla privacy. Il coordinatore dei magistrati avrebbe espresso la raccomandazione al Comune di annullare, per autotutela, le contravvenzioni”.
Tutto questo mentre davanti ai giudici ci sono ancora altri 110 ricorsi da affrontare. Ma questa sarà un’altra storia.
Mi sembra che riportare negli atti allegati il Nome e Cognome del dipendente Comunale sia una grave violazione della Privacy che potrebbe portare ad una denuncia molto più seria di quella dei Consumatori fatta, ricordo, perché manca un cartello che indichi la telecamerina.
Invece l’ex dipendente che fa tutte quelle affermazioni non dovrebbe avere paura di metterci il suo Nome e Cognome e voi dovreste riportarlo così gli si potrebbe rispondere che se è stato licenziato da due diversi datori di lavoro un motivo ci deve pur essere.
se il Giudice del lavoro ha confermato il licenziamento un motivo ci deve essere…….
Certo il povero Tiris ha commesso 49 infrazioni al codice della strada e va difeso sperando di fargli annullare le sanzioni.
Greci 110 ricorsi su 56.000 violazioni di varchi sono lo 0.2 del totale…….
Santo,
mi pare di cogliere che Lei non condivida le battaglie portate avanti da Movimento Nuovi Consumatori. E’ soggettivo, e non mi permetto di esprimere pareri al merito. Preciso solo una cosa, in qualità di direttore della testata e autrice dell’articolo in oggetto: non si accusa la signora Elisabetta di nulla, anzi. Per quanto si evince la password potrebbe anche esserle stata sottratta abusivamente: non ha alcuna colpa, e nessuna discute la sua integrità e buona fede. Quanto al fatto che sia un dipendente comunale, è un’informazione pubblica, e sicuramente non offensiva: lavorare non è ancora un reato in Italia (per ora). Francesca Devincenzi
Non è questione di Guerre o Battaglie dico solo che non è corretto, neanche legalmente rischio querele, pubblicare nome e cognome di una persona a sua insaputa o contro la sua volontà soprattutto quando l’argomento è delicato e controverso come in questo caso e tocca una sfera come quella legata al lavoro.
Non centra nulla che sia dipendente Comunale, ci mancherebbe, poi se preferisce può continuare a fare finta di non capire
saluti
GRAVE VIOLAZIONE DELLA PRIVACY IL NOME DEL DIPENDENTE?
DIREI CHE LA VIOLAZIONE PIU’ GROSSA L’HA COMBINATA CHI HA AVUTO ACCESSO A MIGLIAIA DI DATI SEMNZA AUTORIZZAZIONE.
BENM HA FATTO IL GIORNALISTA A PUBBLICARE: VOGLIAMO I NOMI DI QUESTO SCHIFO!!!!!!!!!!!!
MA VADA X ASPRELLE……………
ECCO XCHE’ LA NAZIONE VA IN MALORA: PER GENTE COME CODESTO SANTO.
PS.
SANTO, O PREZZOLATO DI PARMA GESTIONE ENTRATE, METTI TU IL TUO NOME E COGNOME: COSI I MULTATI SANNO A CHI RIVOLGERSI PER I RICORSI….SI A SUON DI LEGNATE HAHHAAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH