Nasca un’altra Area Vasta, dopo quella tra Parma Reggio e Piacenza siglata lo scorso novembre ma ancora un po ferma, esistente solo sulla carta: è quella dell’Appennino Tosco Emiliano, che si prende anche un po di costiera ligure-tirrenica.
Che sia l’ennesimo impulso per creare una maxi – area turistico commerciale per guardare davvero n avanti, magari con l’ausilio della Tibre?
Ecco la nota dell’Ufficio Stampa di Parco Appennino.
E’ stato sottoscritto alla Spezia il protocollo di intesa per la governance coordinata delle risorse turistiche e culturali del sistema di area vasta compresa tra La Spezia, la fascia costiera ligure-tirrenica, la Lunigiana e la Garfagnana. A firmare il Comune della Spezia, Parco Nazionale delle 5 Terre, Parco Nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano, Parco Regionale delle Alpi Apuane, Unione Comuni della Garfagnana, Unione Comuni Montana Lunigiana, GAL Provincia della Spezia, GAL Sviluppo Lunigiana. Alla momento della sottoscrizione erano, inoltre, presenti rappresentanti dei comuni di Sarzana, Lerici, Porto Venere, Levanto, Sesta Godano in rappresentanza dell’Unione di Comuni della Val di Vara, Santo Stefano di Magra che hanno confermato la prospettiva di aderire al progetto.
“Dopo il lavoro di questi anni, volto a rafforzare reti, legami e progettualità – ha dichiarato l’assessore alla promozione della Città e turismo Francesca Angelicchio – oggi nasce ufficialmente quel sistema di area vasta di cui la città della Spezia rappresenta il naturale baricentro. Le iniziative degli scorsi anni, a partire da Parchi in Piazza, sono state il banco di prova di una collaborazione che si è rafforzata e che ambisce oggi a farsi vero e proprio sistema e a operare come tale. E la presenza, insieme ai Parchi, dei Comuni rappresenta un’ulteriore punto di forza dell’intera operazione. Ne siamo orgogliosi. Questo protocollo non è certo un punto di arrivo, ma l’avvio di un lavoro intenso per dare concretezza e operatività a quella visione che ha presieduto alle nostre scelte strategiche in materia di turismo e promozione della città. Abbiamo la fortuna e il privilegio di essere il cuore di un comprensorio della meraviglia, senza eguali per bellezza e risorse ambientali, culturali e paesaggistiche, situato nel punto di snodo tra il nord ed il centro d’Italia. Per questo lavoreremo insieme da subito per una sempre più stringente integrazione dell’offerta turistica. Accanto a ciò i temi che vanno dalla lotta allo spopolamento, alla valorizzazione dell’agroalimentare di qualità fino alla mobilità. Unendo le forze, possiamo davvero fare la differenza e proporci non solo come meta turistica unica, ma anche come modello di crescita sostenibile a livello nazionale e non solo”.
“Il progetto strategico di Area Vasta sta per fare un passo in avanti – spiega Fausto Giovanelli, presidente del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano – per la prima volta entrano in campo dei Comuni importanti e le Unioni dei Comuni. Abbiamo iniziato a lavorare anni fa all’idea di Parchi di Mare e d’Appennino creando sinergie tra Appennino, Apuane e Cinque Terre. L’idea ha camminato lentamente, anche per le tormentate vicende che hanno colpito le Cinque Terre, ma ha camminato in manifestazioni, collaborazioni, comunicazione e in arrivi e presenze turistiche ormai consolidate nelle strutture e nei centri visita del nostro Parco in Lunigiana, più prossimi alle Cinque Terre. A mio giudizio la firma del protocollo alla Spezia è un salto di qualità: non sfugge a nessuno l’importanza dei Comuni nello sviluppo locale. Ora i Comuni ci sono. La Spezia, Sarzana, Levanto e le Unioni sono accanto ai Parchi per questa idea”.
I contenuti del protocollo
La natura e la storia – si legge nel documento sottoscritto – hanno dotato la terra di incontro fra Liguria, Toscana ed Emilia Romagna di grandi ricchezze, che formano un complesso irripetibile tra i valori del paesaggio e l’opera secolare dell’uomo, in un contesto che unisce il mare delle Cinque Terre con le valli e le colline della Lunigiana e della Garfagnana alle loro spalle, sovrastate dalle montagne dell’Appennino e delle Alpi Apuane. Attorno a queste terre, di forte cultura e tradizione. Questo territorio presenta un insieme di beni, valori e attrazioni, da costituire in sistema al fine di valorizzarne al massimo potenzialità e tutela. Un’area di eccezionale interesse anche sotto il profilo della biodiversità, in quanto confine bioclimatico vero e proprio tra l’Europa continentale e quella mediterranea, che presenta una ricchezza della varietà agro-alimentare quale altro punto di straordinaria forza.
Di qui l’esigenza di dare impulso ad un innovativo processo di ricomposizione dell’area vasta, organizzando in maniera concorde ed integrata le risorse del territorio delimitato dal triangolo geografico, i cui confini fisici si possono riconoscere nei limiti fissati tra la costa ligure-tirrenica ed i parchi dell’Appennino Tosco-Emiliano, delle Cinque Terre e delle Alpi Apuane, con l’obiettivo, tra gli altri, di valorizzare il riconoscimento da parte dell’UNESCO delle aree dei tre parchi che connotano il territorio, nelle loro diverse specificità.
La sottoscrizione del protocollo deriva dunque dalla comune consapevolezza della necessità che il sistema di area vasta si organizzi dal punto di vista della governance e della rete di servizi e infrastrutture, per offrire una offerta turistica integrata e coordinata.
Promozione e valorizzazione del territorio e delle sue specificità attraverso l’ìntegrazione di territori, culture, risorse, strutture, gestioni, ma anche sviluppo di una progettualità condivisa su tematiche fondamentali quali la lotta al fenomeno dello spopolamento, il sostegno all’agroalimentare locale di qualità, la creazione di un mercato comune (filiera corta) per la ristorazione e commercializzazione dei prodotti e la mobilità, in particolare la rete ferroviaria che unisce la costa alle valli interne, secondo un modello che integri le necessità del turismo, del trasporto passeggeri e delle merci, e quelle dell’economia locale e degli spostamenti delle popolazioni. La domanda turistica internazionale sta creando flussi in entrata che insistono in maniera particolare sulle aree costiere, facendo emergere criticità e problematiche di sostenibilità ambientale proprio su aree ad alta valenza naturalistica. Da qui l’esigenza di una gestione coordinata dei flussi e l’opportunità di differenziare l’offerta creando itinerari costa-entroterra attrattivi sia per il mercato “slow” che per quello “mordi e fuggi”.
La progettazione riguarderà la questione chiave della valorizzazione e della gestione integrata e partecipata delle risorse dell’intero Sistema di Area Vasta, sulla base di esperienze virtuose già attivate in Italia ed altrove, attraverso l’attivazione di un coordinamento permanente e la promozione della partecipazione delle comunità locali.
Il protocollo prevede a tal fine la nascita di un gruppo tecnico composto da rappresentanti dei soggetti sottoscrittori che avrà il compito di definire azioni e progetti concreti sui seguenti temi
Mobilità sostenibile di grande collegamento tra le parti del sistema e il flusso turistico
Mobilità turistica sui percorsi interni (sentieri e viabilità storica) alla rete dei territori
Rete dei punti di assistenza e supporto turistico all’interno del sistema
Modalità comuni di comunicazione e promozione per la valorizzazione dei territori e del sistema integrato
Conoscenza e messa in rete dei valori storici culturali ed ambientali del sistema nel suo complesso
Messa a sistema e valorizzazione delle risorse agro alimentari proprie dei territori, e delle filiera relativa
Sviluppo di azioni progettuali comuni e coordinate per l’attivazione delle possibili risorse, a valere sulla programmazione comunitaria (diretta e indiretta)2014-2020, sui fondi straordinari (aree interne) dello Stato delle Regioni, sulla programmazione ordinaria di Stato, Regioni, Province Comuni, e su investimenti da parte di strutture private (Istituti di credito, Fondazioni, Imprese).
Il Protocollo è aperto alla partecipazione di enti, strutture scolastiche e formative, università, organizzazioni, imprese e fondazioni, che siano interessate alla conservazione, valorizzazione e promozione del patrimonio ambientale e culturale dei territori dell’area vasta.