Saranno in 107 fra insegnanti e studenti a partire in pullman alla volta dell’Austria, per conoscere dal vivo ciò che è stato e che non deve accadere mai più, l’orrore dei campi di stermino nazisti.
Il Progetto “Viaggio della Memoria”, giunto al nono anno di attuazione e dedicato alla scoperta del sistema concentrazionario nel III Reich, propone quest’anno la visita a Mauthausen.
Il progetto si inserisce nell’ambito dei programmi didattici che ogni anno l’Istituto Storico per la Resistenza propone alle scuole medie e superiori di Parma e provincia.
Per tre giorni i ragazzi vivranno un programma intenso che prevede la visita ai Memoriali di Mauthausen, castello di Hartheim, Gusen ed Ebensee ed incontri serali di discussione e confronto.
Il 4 febbraio sarà dedicato alla visita all’ ex campo di concentramento di Mauthausen Si visiteranno: il piazzale dell’appello, le docce, la camera a gas, i forni crematori, le baracche, la scala della morte, il nuovo museo del campo.
Il campo di Mauthausen, costituito nell’agosto del 1938, a pochi mesi di distanza dall’annessione dell’Austria al Terzo Reich, diventò in breve una delle peggiori fabbriche di morte del nazismo.
Con una rete di una sessantina di sottocampi disseminati per tutta l’Austria (quelli di Gusen e di Ebensee furono i principali) arrivò a contare anche 120.000 prigionieri contemporaneamente. Il numero dei deportati passati per questo campo è stimato intorno a 200.000, di cui 4.700 donne e circa 15.000 tra bambini e adolescenti.
I morti accertati (di fame, di stenti, uccisi dalle SS e dai “Kapo”, e da ultimo anche eliminati in una camera a gas) furono oltre 120.000.
Gli italiani deportati a Mauthausen di cui si conosce il nome sono circa 8.000. Mauthausen fu l’ultimo grande campo a essere liberato. La Terza armata Usa arrivò nel campo il 5 maggio 1945 .
Il 5 febbraio si inizierà con la visita al Castello di Hartheim, che era originariamente un luogo di cura per bambini malati di mente,trasformato dai nazisti in un centro di eutanasia, nell’ambito dell’operazione T4,ovvero dello stermino dei portatori di malattie mentali e di portatori di handicap. Lì sono stati eliminati 18.269 handicappati, pazienti sofferenti di senilità, epilessia, disturbi neurologici, ma anche lungodegenti o criminali malati di mente o accusati di reati contro la morale, storpi, invalidi di guerra, ciechi, sordomuti, mendicanti.
La giornata proseguirà con la visita a Gusen, il primo dei grandi sottocampi di Mauthausen, dove la cava fu luogo di tortura e di martirio per migliaia di deportati di ogni nazionalità, tra i quali moltissimi italiani.
Sabato 6 febbraio si concluderà la missione con la visita a Ebensee, che fu uno dei peggiori campi di tutto l’universo concentrazionario nazista, dove furono deportati e morirono migliaia di italiani, in gran parte lavoratori arrestati dopo gli scioperi del marzo 1944.
Al rientro l’attività proseguirà con incontri all’interno degli istituti scolastici che hanno partecipato al progetto, con conferenze di esperti sui temi della deportazione e della Shoah e con la pubblicazione del volume “Letture di un ritorno” che raccoglierà testi e immagini dei partecipanti.