Renzo Gennari l’ha ricevuta personalmente alla Casa della Musica, mons. Anacleto Zoppi la riceverà, sempre dalle mani del prefetto Giuseppe Forlani, nella sua attuale residenza: sono loro gli unici due ancora viventi dei 48 cittadini di Parma e Provincia che hanno ottenuto oggi la medaglia d’onore istituita con legge dello Stato, destinata ai deportati nei campi di concentramento nazisti, che hanno svolto lavoro coatto per l’economia di guerra. Per gli altri 46 destinatari il riconoscimento è stato consegnato alla memoria a mogli, figli, nipoti e altri congiunti, che hanno potuto condividere per un’ora l’inferno di cui i loro cari sono stati testimoni e vittime.
Con loro gli insigniti in Provincia di Parma dal 2009 ad oggi diventano 248.Alla cerimonia – che si è aperta con l’Inno Nazionale in un’aula gremita – sono intervenuti, su invito del prefetto Giuseppe Forlani, il presidente della Provincia Filippo Fritelli, il presidente del Consiglio Comunale Marco Vagnozzi e il presidente ANED (Associazione Nazionale ex Deportati) Gianpaolo Cantoni.
“Questi nostri concittadini – ha ricordato il prefetto Forlani – nella gerarchia degli schiavi di Hitler erano al penultimo posto insieme ai russi, , ovviamente dietro gli ebrei. Ricordiamo le vittime di quella persecuzione che, quando sono sopravvissuti, hanno imparato a convivere con la memoria dell’orrore”.
Forlani ha anche citato l’attualità, i drammi che stiamo vivendo oggi: “Ricordare è necessario – ha detto – anche per contrastare l’intolleranza, l’indifferenza, i pregiudizi e la paura dell’altro che si manifestano in diverse occasioni, come è accaduto in alcuni casi per il centro di accoglienza di Baganzola, dove si sono riscontrati addirittura episodi di xenofobia. Ricordare ciò che è accaduto – ha concluso – è una forma di resistenza”.Di “memoria rimossa” e dei “problemi delle minoranze in una società multietnica” ha parlato anche il presidente della Provincia Filippo Fritelli, mentre il presidente del Consiglio Comunale Marco Vagnozzi ha sottolineato l’importanza dei viaggi della memoria, e Gianpaolo Cantoni (ANED) ha ricordato al dignità degli internati che i nazisti non sono riusciti a cancellare.