“Truffa aggravata, omissione in atto d’ufficio, abuso d’ufficio. Forse, anche falso ideologico”. Queste le accuse gravissime che il Movimento Nuovi Consumatori, documenti alla mano, muove a Parma Gestione Entrate e ai suoi messi notificatori.
Il fascicolo, già approdato in Procura, contiene testimonianze di dipendenti ed ex di Parma Gestione Entrate, ma anche di comuni cittadini vessati da una filiera di multe che ha tolto loro sonno e serenità.
“Che Parma Gestione Entrate non può riscuotere lo sosteniamo da tempo – esordisce Filippo Greci, presidente del Movimento Nuovi Consumatori – come attesta un principio del Giudice di Pace, che di recente ha affermato la nullità del contratto che la lega al Comune. Ma per questo prima o poi, speriamo prima, qualcuno pagherà”.
“Ma – chiede provocatorio Greci – Perchè non internalizzare il servizio? Perchè dare da mangiare a un cda che non ha ragione di esistere? Il presunto direttore percepisce 80mila euro all’anno, è pensionato parabancario e dirige una società illegittima, è terribile che guadagni a nostre spese”.
I fascicoli sono già in Procura. ” Rispettiamo il lavoro della Procura della Repubblica e il segreto istruttorio delle inchieste coordinate Paola Dal Monte, ma abbiamo raccolto alcune testimonianze che vogliamo portare all’attenzione dei cittadini” – racconta.
E legge, il Presidente di MNC, alcune testimonianze, di dipendenti ed ex di Parma Gestione Entrate, regolarmente firmate e verificate.
“Premetto che se la contravvenzione non viene notificata entro i 90 giorni è nulla – spiega Greci – quindi Parma Gestione Entrate, o meglio la società cui ha appaltato il servizio di notifica – lascia il foglietto nella posta. Se il cittadino non ritira la contravvenzione la medesima viene depositata nella casa comunale, in Municipio.
Dal momento della prima notifica il cittadino ha dieci giorni per ritirare la multa e fare ricorso, ma, spiega in una mail un dipendente della società “a volte non abbiamo fatto in tempo a notificarle tutte, quindi la società avendo numerosi atti in scadenza li consegna direttamente alla casa comunale, al ritmo di 600 al giorno, perchè i messi non farebbero in tempo a fare tutta la trafila. Dunque preparano le notifiche in casa, fingendo di non aver trovato nessuno. L’hanno già fatto, lo fanno spesso, e in caso di ricorso il messo mente dicendo di aver tentato la prima notifica”.
Un altro dipendente racconta: “Mi è giunta notizia che il messo XY della società YX (nei documenti in possesso del MNC i nomi sono indicati) ha effettuato oggi 300 notifiche, Credo, che sia l’uomo più veloce del mondo, tra spostarsi suonare far firmare, almeno 5 minuti ci vogliono. 25 ore di lavoro su 24, gli verranno dati gli straordinari?” – chiede ironico.
“Il messo o i messi malandrini si vadano a costituire e chiedano scusa- suggerisce Greci – perché la giustizia sta arrivando”.
LE TESTIMONIANZE DEI CITTADINI – Il primo a prendere parola è un anziano. “Ho 81 anni, la prima multa l’ho presa ai primo di ottobre, perchè me l’hanno mandata il 17 dicembre, lasciandomi nel mezzo passare un sacco di volte? Poi, le multe successive, sono arrivate a pioggia ogni volta che pagavo una ne arrivava un’altra. Ormai non dormo più e non voglio più guidare”.
Poi tocca ad un giovane. Che premette: “Ho 30 punti sulla patente non sono un pazzo al volante. A casa dei miei genitori, pensionati, casalinghi, sono arrivati avvisi per tre multe, dicono che il 18 dicembre è passato il messo comunale a casa, e che lo stesso pomeriggio le ha depositate alla casa comunale. Ma i miei genitori erano in casa eccome. E comunque, che fine ha fatto il primo avviso?”.
Stessa identica avventura per una parmigiana, che ne ha collezionate una ventina. E in coda fuori dalla casa comunale, ha visto scene da film: “Una coda mostruosa, gente che lamentava di non aver mai ricevuto il primo avviso, altra disperata perché aveva collezionato sanzioni su sanzioni. Volti attoniti, e scene di isteria e nervosismo”.
Riassumendo è tutta una questione di tempo. Dal primissimo avviso il Comune ha 90 giorni per notificare. Il cittadino ne ha 10 dal deposito alla casa comunale per fare ricorso. Scaduti i dieci, una volta ritirato l’atto, 15 per pagare in forma ridotta.
I reati? Truffa aggravata, perchè commessa da pubblico ufficiale. Abuso d’ufficio, omissione d’atti d’ufficio. Roba da galera, insomma.
PARMA GESTIONE ENTRATE NON ATTA A RISCUOTERE E REA DI AVER OMESSO VOLONTARIAMENTE LE NOTIFICHE. RAINIERI (LN): “AUSPICO CHE LA PROCURA FACCIA CHIAREZZA, MA ATTENDO RISPOSTE ANCHE DALL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE”
PARMA – E’ clamorosa la bomba fatta esplodere dal Movimento Nuovi Consumatori, che ha raccolto testimonianze di come Parma Gestione Entrate, che come risaputo non sarebbe atta a riscuotere le multe ma continua a farlo in nome e per conto del Comune di Parma, ometterebbe anche parte della procedura di notifica per impedire ai cittadini di fare ricorso e costringerli a pagare.
Le accuse, su cui sta indagando la procura sono truffa aggravata, abuso d’ufficio e omissione d’atto pubblico. “Se i fatti venissero confermati dalle indagini sarebbe gravissimo – attacca Fabio Rainieri, vice presidente dell’Assemblea Regionale Emilia Romagna -. Possibile che i cittadini di Parma siano stati vessati da una filiera tremenda di multe ingiuste, solo per la fame di denaro dell’amministrazione? Augurando alla Procura un buon lavoro, mi auguro – continua l’esponente del Carroccio – che venga fatta chiarezza il prima possibile per il bene dei parmigiani. E che chi ha truffato gli onesti cittadini paghi”.
Rainieri ha parole al veleno anche nei confronti dell’amministrazione: “Il sindaco e i suoi assessori rispondano di questa insistenza nel dare mandato a un soggetto non autorizzato a riscuotere, e non vincolato dall’Ente in nessun modo, di pretendere tributi dai cittadini. E’ l’ennesima dimostrazione di incapacità, lassismo e inadeguatezza. Diano spiegazioni poi si dimettano”.
Ricorsi multe corsie preferenziali, Federconsumatori Parma: “Prima positiva sentenza”
È stata depositata la prima sentenza positiva per i ricorsi presentati da Federconsumatori Parma relativi alle contravvenzioni sulle corsie preferenziali degli autobus.
Il ricorso, redatto dai legali di Federconsumatori Parma Avv. Silvia Dodi e Avv. Simona Carpena, ha portato alla sentenza favorevole per un associato che si è visto annullare otto multe per inadeguatezza relative alle telecamere di videosorveglianza.
Federconsumatori Parma resta a disposizione dei cittadini che volessero presentare ricorso sulle multe non pagate relativamente alle corsie preferenziali dei bus. Pur ritenendosi soddisfatta della sentenza ottenuta, l’associazione intende proseguire nell’impegno sul piano legale, ponendo tuttavia un problema politico in quanto il bilancio del Comune di Parma è intossicato da una voce per introiti da multe troppo elevata e questo potrebbe condizionare l’appropriatezza delle scelte dell’Amministrazione in materia di sanzioni agli automobilisti.