E’ ancora ufficialmente disperso Pietro Simeone, il sub parmigiano che sabato intorno alle 15 si è immerso nel Lago di Garda, a Moniga, senza più risalire.
Sportivo esperto, atleta allenato da anni trascorsi a praticare ogni genere di attività sportiva agonistica e non, tra cui spiccano rugby e boxe, ampiamente testimoniate dal suo profilo Facebook, padre felice di due bimbe, Pietro, massaggiatore sportivo, aveva preparato per tutta la settimana l’immersione di sabato.
Gli amici garantiscono che non amava azzardare, anzi. E quella prevista per il week era la sua prima volta di pesca in apnea nel lago, quindi aveva contatto un pescatore esperto, eccellenza del settore, e con lui aveva predisposto ogni cosa.
Poi, sabato mattina, il pescatore ha rimandato: “Non me la sento, non sto bene”. Ma lui si è immerso lo stesso, dal bordo. Doveva essere una passeggiata sott’acqua, un giretto nel lago gelido.
L’acqua segna dodici gradi, e l’unica spiegazione è un malore. Un colpo improvviso. L’allarme è stato dato da un amico, anche lui a Moniga: da quel momento il lago è un via vai di amici che sperano di vederlo riemergere, di occhi lucidi, della composta attesa della famiglia.
Anche il profilo Facebook è pieno di messaggi di conforto, attesa, speranza e congedo. Come il messaggio di Matteo Azzali, noto maestro di boxe, che saluta Pietro così: “Ovunque tu sua, sono sicuro che stai continuando a combattere. Sei e sarai sempre “il gladiatore”.
LE ULTIME NEWS DAI SITI D’INFORMAZIONE BRESCIANI – “Con il trascorrere delle ore, si sono ridotte al lumicino le speranze di ritrovare in vita il sub disperso da sabato pomeriggio nelle acque antistanti Padenghe. Le ricerche sospese durante la notte, sono ripartite ieri mattina proseguendo fino all’imbrunire.
L’area lacustre perlustrata si è estesa fino Moniga: ma dell’apneista Pietro Simeone, nessuna traccia. Il subacqueo parmense di 34 anni che si è immerso a Padenghe, nella zona dei canneti di fronte al ristorante Salfor: è sceso in acqua sabato mattina, poco prima di mezzogiorno, per la sua prima (o quasi) battuta di pesca in apnea sul lago di Garda.
Un’uscita che potrebbe rivelarsi fatale: l’ipotesi del malore, e dunque di un successivo annegamento, ora dopo ora purtroppo prende forma sempre più concreta” – riporta l’edizione online di Brescia Oggi.
Il Giornale di Brescia invece, aggiornato alle 10.35 riporta che “sono riprese questa mattina a Padenghe le ricerche del sub scomparso sabato sera nelle acque del Garda.
La Guardia costiera ha rinvenuto la plancia su cui teneva issati gli attrezzi per la pesca e la boa alla quale avrebbe dovuto essere agganciato: le hanno trovate di fronte al Vò, trascinate dalla corrente a qualche chilometro di distanza dalla spiaggia di San Cassiano, da dove il 34enne originario di Parma si era immerso”.