La storia della Pro Vercelli finisce a Parma. Al costo di 17mila euro. Tanto valgono i trofei della Pro battuti all’asta fallimentare dal curatore Gianni Cilesa, che si è svolta a Pray.
Ad aggiudicarseli Stefano Delsignore, avvocato parmense di 44 anni, appassionato e amante della Pro.
Ma soprattutto nipote di Mario Ardissone, bandiera della Pro negli anni ’20 a cui e’ intitolato lo stadio in cui si allenano le giovanili del club. A nulla sono servite le offerte degli altri: la più alta é stata di 15mila euro, il Comune di Vercelli si è fermato a 4mila. Neanche la cordata composta da Pablo Carrara di Meeting Art, con l’appoggio di alcuni assessori comunali che si erano tassati di tasca propria (rappresentati a Pray da Andrea Coppo) era salita a 16.500.
“Collezionavo già alcuni cimeli di questa gloriosa squadra. Ho saputo dell’asta per caso e non ho voluto mancare- racconta a Repubblica Delsignore, avvocato e e professore all’Università’ di Parma-. La Pro è una pagina importante della storia del calcio e i suoi cimeli sono un patrimonio da valorizzare”.
Un duro colpo per la città che invece sperava nella vittoria del Comune. Ma lui tranquillizza i tifosi: ”Il mio obiettivo non è tenerli in salotto. Li renderò fruibili – assicura – alla città di Vercelli, ai suoi cittadini e ai tifosi della Pro”. Per ora ha tempo 30 giorni per ritirare il suo bottino che, dopo 40 rilanci, partirà verso Parma. (ANSA)