Avete fatto un giro di recente in Oltretorrente, voi, presenziasti e comunicativi Onorevoli Pagliari, Romanini, Maestri? Avete passeggiato per Viale Milazzo, o fatto una capatina in gelateria in Via Venezia?
Siete mai incappati in qualche rissa? Per non parlare di Viale dei Mille e Vale Vittoria, col parcheggio che li divide, costellato di pusher magrebini anche in pieno giorno. O avete fatto visita alla madre di Alessia Della Pia, uccisa brutalmente alla Vigilia dell’immacolata da un “irregolare”?
O ancora, fate una capatina in qualsiasi angolo del Parco Bizzozzero, nei parcheggi delle scuole in Via Toscana, proprio quelle che magari fanno i vostri figli o nipoti. Date un’occhiata in giro.
E poi riflettete. Anche chi abita in queste zone, anche chi ha visto la figlia uccisa o stuprata da qualche clandestino, probabilmente ha contribuito a issarvi sullo scranno romano. E anche lui, o lei che sia, merita che la clandestinità sia un reato. E sia punita.
I processi per clandestinità sono troppo lunghi e poco concludenti? Chiedete a chi vi sta sopra una riforma della giustizia, della magistratura, certezza e indurimento delle pene. Non una depenalizzazione.
Perché la nostra città (e presumibilmente anche le altre) sono invase, da fantasmi. Che non hanno documenti, non esistono. Possono solo aggirarsi per i sottoboschi della microcriminalità, danneggiare, tanto la città non è cosa loro, fare male. Tanto non sono nessuno e non hanno nulla.
Moderni Ulisse della criminalità, topi da notte, disperati senza paura di nulla, perché nulla hanno e sono: depenalizzare significa lasciarli liberi di mangiarsi i nostri quartieri, terrorizzare le nostre donne, proporre droghe ai nostri figli.
Perché loro sono nessuno: e nessuno può essere punito.
Voi, parlamentari Pd, invece di dilungarvi in presenzialismi senza un perché, fate qualcosa per la vostra città: difendete la punibilità di chi la ferisce, macchia, sporca, inquina, degrada. Spiegate al vostro capo supremo, che la clandestinità non è di destra o sinistra, ma una piaga.
Che fa male a tutti, compresi i vostri elettori.
(fdv)