Ti ho sognato l’altra notte, caro Tommaso Ghirardi, ex (detestabile) presidente del mio beneamato Parma Calcio.
Complice un pinzimonio cipolloso, forse un filetto ingoiato con l’ingordigia di un carnivoro preistorico, o fors’anche l’amichevole vinta nel pomeriggio contro il Tuttocuoio allenato da quel Cristiano Lucarelli che tu portasti a Parma in pompa magna, mi sei comparso in sogno.
Una precisazione: non che tu mi mancassi. Anzi.
Però eri li, caricatura di te stesso: vestito da buzzurro metallaro, Fruit bianca, un tremendo gilet borchiato, grasso il doppio dell’ultima volta che ti ho incrociato al Tardini, un percing al sopracciglio.
Forse eri quello che io oggi vedo: un uomo finito.
Nel sogno, mi hai parlato. Mi ha accusato di averti voltato le spalle, di essermi sempre stato amico e che quando le cose sono andate male ti ho sparato addosso. E hai aggiunto che tutti i tifosi, lo hanno fatto e stanno facendo.
Ti voglio rispondere pubblicamente, io, giornalista e tifosa, a nome di tutti, soprattutto i supporters, alzandomi sul pulpito di chi, baciato da un mestiere preferenziale, ha vissuto il tuo percorso a Parma conoscendoti dal primo all’ultimo giorno.
Passando dalla riconoscenza per averci salvato all’indifferenza per averci sfrisato.
Lasciando perdere le disdicevoli comodità che concedevi (o concedevate) ad un centro tipo di stampa (quella si era tua amica, al tuo occhio, e aveva accesso a ogni sorta di notizia e privilegio), voglio rimanere dalla parte dei tifosi.
E ti rispondo per loro, dicendoti che sei tu, ad aver voltato le spalle a loro. Anzi, la faccia hai voltato.
Che bisogno hai avuto di prenderli in giro fino in fondo? Andartene, tornare, fare la vittima di un sistema che in realtà avevi reso esangue tu stesso, fingerti il salvatore mentre eri l’aguzzino? Promesse anzichè verità. Che per quanto brutte avremmo capito.
I tifosi, loro si li hai umiliati, offesi, presi in giro nella loro dignità. Hai calpestato la piazza di Parma, i dipendenti, la gente. Orgogliosa e dignitosa, rispettosa, ma pretenziosa di altrettanto riguardo. Bella gaudente e solare, composta. Onorevole e onorabile.
Ti spiego che il male che ci hai fatto guarirà perchè Parma sta facendo ancora storia. Sta diventando modello di rinascita, anche si, grazie alle schifezze tue e del tuo compare. Ce lo saremmo risparmiato ma… Parma dall’Olimpo non è caduta, e non cadrà mai, modello di signorilità, eleganza, decenza.
Tutte cose che non conosci, quindi hai calpestato.
Il male passerà, ma non lo dimenticherà nessuno. Sappilo. Quindi Caro Tommaso ti rispondo: non passare da Parma, non ci sarà posto per te. Mai più.
Peggio di te solo Cugino, che lui si, ci sta sulle palle quanto te. Ma è un qualcosa che si esaurisce sul campo, esente da danni. Quelli che hai fatto tu stanno finendo in Tribunale, e forse la giustizia farà da cornice al male che hai fatto a tutti noi.
E allora si che io, che noi, ti volteremo la faccia ed esulteremo.
Intanto ci godiamo il nostro Parma: bello, pulito. Senza chissà che campioni, ma tanto uguale alla città da esserne costola: lavoratore grintoso e rispettoso, umile e vincente. E si, ci divertiamo. Esultiamo e cantiamo, cosa, già lo sai.
(Francesca Devincenzi)
Bellissimo articolo Francesca emozionante!! Complimenti!!!