I colleghi che in ufficio si lamentano per l”aria viziata’ potrebbero aver ragione.
Secondo uno studio pubblicato dalla rivista Environmental Health Perspectives delle università di Harvard e Syracuse all’aumentare del tasso di CO2 in una stanza diminuiscono le performance cognitive.
Il limite per l’anidride carbonica ‘indoor’ considerato generalmente non dannoso, scrivono gli autori, è 5mila parti per milione (ppm), anche se i limiti di legge sono fissati tra 1000 e 1500. I ricercatori hanno sottoposto a test 24 volontari, testando le loro performance in tre differenti ambienti di lavoro, 550 ppm, 945 ppm e 1400 ppm.
Le persone che lavoravano a 945 ppm, si legge nell’articolo, hanno avuto punteggi in media il 15% inferiori rispetto a quelle del primo gruppo, mentre a 1440 ppm la riduzione è risultata del 50%. “Ad essere colpite in modo particolarmente duro – sottolineano – sono le abilità di usare le informazioni, di rispondere alle crisi e di elaborare strategie”.