Potrebbe essere considerato la versione parmigiana di Frank Abagnale junior, il vivace protagonista e autore dell’autobiografico “Prova a Prendermi”, con la differenza che Andrea Capra, 44 anni, non è ancora stato preso. E ovviamente, non intende al momento collaborare con la giustizia.
Sulla sua testa pende una condanna, diventata esecutiva lo scorso luglio, ad otto anni, cui si aggiunge quella di due anni e mezzo comminata lunedì: l’accusa, sempre la stessa. Truffa e falso per lui, una sorta di truffatore seriale on line.
Il sistema, semplicissimo: mettere in vendita oggetti, per lo più tecnologici, a buon prezzo. Spacciandoli per usati, o doppioni. Richiedeva solitamente piccole cifre, sotto i 500 euro. Ricevuto il pagamento online, con ricarica postepay, o con normali bonifici, nel caso di un Rolex anche con assegno, il venditore regolarmente spariva nel nulla.
Ovviamente senza inviare l’oggetto. Oltre 70 raggiri, solo tra il 2007 e il 2009, per un totale di 28mila euro. E nonostante il fioccare delle denunce, Capra ha sempre continuato nelle sue truffe. Contumace, alle precedenti condanne. Contumace all’ultima. Ancora libero, chissà dove, attaccato a un computer a vendere qualche oggetto presente solo nell’immaginazione dell’ignaro acquirente.