Papa Francesco ha chiesto a tutti i vescovi del mondo di aprire il Giubileo nella loro città. In ogni diocesi è stata scelta una chiesa dove celebrare il Giubileo straordinario della misericordia. Anche Parma partecipa: l’inizio del Giubileo a Parma è fissato per domenica 13 dicembre. Il vescovo Enrico Solmi aprirà la porta principale della cattedrale alle ore 16. Il Giubileo durerà un anno, fino all’avvento del 2016.
La celebrazione di apertura avrà inizio alle ore 16 nella basilica di Santa Maria della Steccata con letture bibliche e la lettura della Bolla pontificia. Seguirà una processione, con una prima sosta davanti al Battistero. Poi l’aperta della Porta santa della Cattedrale, dove sarà celebrata l’eucaristia. “Una porta grande che si apre – spiega la Diocesi -, quella della Misericordia di Dio, simboleggiata dalla porta della Cattedrale, che chiede di aprirne altre, quella delle nostre famiglie, delle nostre comunità, dei nostri gruppi, della nostra stessa città. Per accogliere e far entrare e per essere sempre pronti noi ad uscire. In un dinamismo che è proprio del discepolo missionario”.
La cerimonia di apertura sarà trasmessa in diretta da Giovanni Paolo Tv, l’emittente della parrocchia di San Paolo.
Nella sua ultima Lettera pastorale, il vescovo Solmi scrive che “Oltrepassarne la soglia ricorda che Cristo è la porta. Lui solo è il mediatore della salvezza. Non è il fatto materiale di passare che produce conversione e salvezza, ma l’umile consapevolezza della propria miseria e l’appello alla misericordia. È un forte monito anche ad accogliere la Misericordia di Dio attraverso la riscoperta e il recupero del sacramento della Riconciliazione, come già ci esortava san Giovanni Paolo II definendola una priorità pastorale della Chiesa nel terzo Millennio”.
L’apertura della porta per i cristiani non è dunque un magico, ma neppure solo una cerimonia: serve invece ad esprimere qualcosa che altrimenti resterebbe scvonosciuto, un cammino interiore e una volontà, quella di aprire la porta del cuore a Dio.
“Ho sentito che Gesù vuole aprire la porta del suo cuore – ha detto di recente papa Francesco -, che il Padre vuole mostrare le sue viscere di misericordia, e per questo ci manda lo Spirito: permuoverci e per smuoverci. È l’anno del perdono, l’anno della riconciliazione. Si sta attuando – mi si permetta il termine – un sacrilegio contro l’umanità, perché l’uomo è sacro, è l’immagine del Dio vivo. Ecco, il Padre dice: “Fermatevi e venite a me”. Questo è quello che io vedo nel mondo. Il perdono di Dio sostiene la capacità di perdono nella vita di relazione e sollecita a portare frutto nella carità, sovvenendo le necessità e i bisogni delle persone povere”.