Hanno i volti neri, sporcati dall’asfalto e dalle notti in strada. Hanno i volti bianchi, puliti dalle lacrime. Hanno il sangue che ribolle di rabbia, e chiedono dignità.
Sono gli sfrattati, i fantasmi rimasti senza casa per un affitto o un mutuo non pagato, perchè hanno perso il lavoro, perchè hanno troppe bocche da sfamare.
Sono scesi in piazza sabaro mattina, con La Rete Diritti in casa, gridando “Dignità, diritto alla casa”, si sono ritrovati sotto l’albero di Natale, in piazza.
Davanti a un simbolo di opulenza, che richiama la memoria a case calde e pasti abbondanti, hanno grudato al sindaco che vogliono una casa.
Ma non ci sono più posti, sono finiti i soldi per metterli nei reisdences, sono finiti i posti nei dormitori.
Allora la loro marcia, il loro grido di dolore e la loro richiesta di un alloggio, si è spostato sotto la Prefettura. Al Prefetto, assente, la richiesta virtuale di chiedere al Governo una casa per loro, di dire basta agli sfratti, basta ai tagli.