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Rapinatore ucciso a Milano: è Valentin Frrokaj, l’albanese che evase da via Burla

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Era un pericoloso ricercato il bandito rimasto ucciso martedì sera  a Rodano (Milano), durante un conflitto a fuoco con un commerciante che aveva sequestrato in casa, unitamente alla moglie e alla figlia,  insieme a due complici, per una delle più classiche “rapine in villa”.

L’uomo, è stato  identificato essere Valentin Frrokaj, albanese di 37 anni, già noto alle forze dell’ordine e alle cronache per alcuni rocamboleschi fatti di criminalità.

All’identità del rapinatore ucciso i carabinieri di Milano e Monza sono giunti grazie ai rilievi dattiloscopici dopo aver prelevato le impronte sul cadavere e averle comparate con la banca dati Afis. Il bandito ucciso era molto noto negli ambienti investigativi anche perchè era stato arrestato proprio nella zona dai carabinieri di Cassano d’Adda (Milano), dopo una sua evasione avvenuta il 2 febbraio 2013 dal carcere di Parma.

In quell’occasione era fuggito segando le sbarre, in una mattina nebbiosa del 2 febbraio 2013, aprofittando dell’orario di incontro detenuti -parenti, insieme a un’altro albanese, Taulent Toma, 29enne con precedenti per rapina e spaccio, già evaso in passato dal supercarcere di Terni e fuggito in seguito anche da quello di Lantin, in Vallonia.

Una fuga costata a undici persone, tra cui l’ex comandante della polizia penitenziaria di via Burla, l’ex direttore reggente,  due ispettori, cinque assistenti capo e un vice
sovrintendente, l’iscrizione al registro degli indagati.

Era stato rintracciato dai carabinieri il 14 agosto successivo con addosso una Beretta carica.

Frrokaj era anche ricercato per un omicidio commesso il 23 luglio 2007 a Brescia ai danni di un connazionale colpito con un coltello e per il quale delitto era stato condannato all’ ergastolo.

L’albanese è anche noto per aver fatto parte di batterie di rapinatori e nel suo curriculum criminale presentava anche una seconda evasione, del 7 maggio 2014, dalla casa circondariale di Palermo (per questa evasione sono indagati dalla Procura di Palermo in 5).

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