Comune di Parma, Comune di Noceto, Comune di Fontevivo e Provincia al capezzale del Ponte sul Taro: un malato le cui condizioni rischiano di diventare irreversibili se non saranno attuati interventi urgenti di recupero.
L’assessore ai lavori pubblici Michele Alinovi, il sindaco di Noceto Fabio Fecci, quello di Fontevivo Tommaso Fiazza, unitamente ad Andrea Censi per la Provincia con delega alla pianificazione territoriale, oltre a numerosi amministratori dei Comuni coinvolti, si sono trovati sabato mattina proprio in corrispondenza del ponte sul Taro, per ribadire la necessità di interventi urgenti per l’infrastruttura fatta realizzare da Maria Luigia.
Il ponte non è stato chiuso, come minacciato dal sindaco di Fontevivo Fiazza. I tre Comuni hanno dato avvio ad una serie di interventi che sono stai interrotti a causa del maltempo e che verranno completati durante la prova di carico a cui sarà sottoposto il ponte, prossimamente. Sarà, quella, l’occasione utile per completarli, approfittando della chiusura del ponte stesso.
Le rispettive competenze sull’importante infrastruttura sono per un quarto in capo a Noceto, un quarto a Fontevivo e un mezzo per il Comune di Parma. Intanto anche il Comune di Parma ha predisposto gli atti e si accinge a installare la segnaletica opportuna che prevede il limite di velocità dei 50 chilometri orari per le auto e 30 per i mezzi pesanti che transitano sul ponte.
Le Amministrazioni coinvolte sono decise ad andare avanti e la prima azione congiunta sarà quella di prevedere l’incarico di un tecnico per effettuare la prova di carico del ponte stesso che comporterà, molto probabilmente, la sua chiusura totale al traffico. Si tratta di una misura indispensabile per verificarne le sicurezza e le implicazioni statiche. Prosegue il pressing sulla Regione a cui è stato chiesto di convocare un tavolo di lavoro incentrato su questa problematica al fine di reperire le risorse necessarie per gli interventi da attuare e verificare entro il mese di gennaio la disponibilità di risorse da potere destinare alle opere del ponte.
Anche la Provincia, come ha confermato Andrea Censi, sta valutando di contribuire con fondi appositi in base alle attuali disponibilità economico- finanziarie dell’ente di piazza della Pace proprio per intervenire sul ponte. “Prendiamo atto con favore – ha sottolineato l’assessore Alinovi – del fatto che la Provincia stia verificando la possibilità di contribuire direttamente al finanziamento delle opere di restauro del ponte”. Si confida anche nell’emendamento alla legge finanziaria, su proposta del senatore Pagliari, per reperire i fondi necessari alla ristrutturazione del ponte stesso.
Il ponte di Maria Luigia, inaugurato nel 1819, accusa i segni del tempo e dell’incuria: mattoni che si sgretolano, parti in pietra arenaria che si distaccano. Per rimetterlo in sesto occorrono diversi milioni di euro. Le Amministrazioni coinvolte, quindi, premono affinché gli enti preordinati si attivino per concorrere al salvataggio del ponte stesso. E proprio da questo impegno corale nasce la richiesta ai vari livelli istituzionali di ascolto e di intervento.