Crescono in Emilia-Romagna le certificazioni ambientali di prodotto. La regione (con un aumento del 14,8% rispetto all’anno precedente) è al secondo posto in Italia per numero di imprese che si dotano del marchio europeo Ecolabel.
A fare da traino il distretto della ceramica – con 13 licenze che rappresentano il 93% del totale italiano – che utilizza il marchio come leva per competere nei mercati stranieri. In aumento del 17% anche la Dichiarazione ambientale di prodotto (Epd), in particolare nel settore agroalimentare dove l’Emilia-Romagna si conferma al primo posto nazionale per diffusione.
Rispetto ai settori produttivi, i primi per diffusione dei principali standard per la qualità, l’ambiente e la sicurezza sono il comparto metalmeccanico con 3.747 certificazioni; le costruzioni (2.742), il commercio all’ingrosso (2.131) e gli altri servizi (2.113). Le tendenze evolutive al 2015 evidenziano una crescita maggiore per i settori istruzione (+14%); altri servizi sociali (+12%) e industrie alimentari (+7%).
Nel 2015 sono lievemente calate, invece, le certificazioni di processo. Quelle Emas diminuiscono di poche unità, ma il numero di registrazioni (165) colloca la regione al secondo posto in Italia dopo la Lombardia (190). Decrescita più sensibile (-13%) per lo standard Iso 14001, anche se con 1.701 siti certificati la regione si posizione comunque al terzo posto su scala nazionale.
Terzo posto anche per la certificazione Ohsas 18001, relativa alla tutela della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro. La certificazione etica Sa 8000 registra un calo del 13% e quella Iso 9001 un -6%. Restano stabili le certificazioni forestali Fsc (163 certificati rispetto ai 154 del 2014, che valgono il terzo posto nazionale) e Pefc (52 contro i 54 del 2014, sesto posto), molto diffuse nel settore della carta.
Scendendo nel dettaglio provinciale, la certificazione ambientale Emas è più diffusa nelle province di Bologna (48) e Parma (43); i settori trainanti sono quello delle produzioni alimentari (55) e dei servizi (46), in particolare relativi alla gestione e smaltimento dei rifiuti.
Bologna resta al primo posto per lo standard Iso 14001, con 402 certificati, concentrati nei settori metalmeccanico e delle costruzioni. Questi settori rappresentano in regione rispettivamente il 24% e il 18% del totale dei siti produttivi certificati Iso 14001. Seguono nella classifica provinciale Modena (218) e Parma (217).
La diffusione di Ecolabel a livello provinciale vede sempre Modena al primo posto (9 licenze) seguita dalla provincia di Reggio Emilia (5 licenze). A pari merito Rimini, Ravenna e Bologna (4 licenze). Per la Dichiarazione Epd la provincia con il maggior numero di prodotti certificati resta Parma (59, equivalenti al 72% del totale regionale). Per Fsc nelle prime tre posizioni si confermano Bologna con 41 aziende, Modena (34) e Reggio Emilia (26).
Nella distribuzione del marchio Pefc la provincia di Bologna mantiene il primato con 15 aziende che espongono il logo; seguono Reggio-Emilia (13) e Modena (9). I certificati Sa8000 diminuiscono in maniera uniforme in tutto il territorio, lasciando invariata la classifica: ai primi tre posti si riconfermano Bologna (23), Parma (19) e Forlì-Cesena (10). Per Ohsas 18001 anche quest’anno in testa Bologna (290 certificazioni), seguita da Parma (160) e Ravenna (147).
“La tutela e la sostenibilità ambientale sono obiettivi a cui tutti, a partire dagli enti pubblici e dalle imprese, devono tendere – afferma l’assessore regionale alle Politiche ambientali Paola Gazzolo -. I dati sulle certificazioni confermano che c’è una sempre maggiore consapevolezza e sensibilità rispetto a questi temi: la strada da continuare a percorre è quella dell’innovazione unita al rispetto dell’ambiente. Da parte nostra – conclude Gazzolo – prosegue l’impegno che da tempo abbiamo assunto a incentivare sistemi di produzione e modelli di consumo sostenibili”.