Sono una cinquantina le richieste di processo in rito abbreviato, tra cui quasi tutti i presunti capi dell’organizzazione ‘ndranghetistica alla base dell’inchiesta ‘Aemilià. Le hanno formulate i legali nell’udienza preliminare in corso a Bologna, dopo che il Gup Francesca Zavaglia aveva chiesto l’orientamento delle difese. Alcune posizioni potrebbero essere stralciate già nelle prossime udienze, mercoledì e venerdì, quando potrebbero aggiungersi ulteriori richieste.
Tra chi vuole essere processato allo stato degli atti, con la riduzione di un terzo della pena, ci sono dunque Nicolino Sarcone, considerato dall’inchiesta dei Pm Marco Mescolini e Beatrice Ronchi, il promotore e dirigente dell’associazione. E’ al 41 bis, così come altri capi che hanno fatto la stessa richiesta: Alfonso Diletto, Romolo Villirillo, Francesco Lamanna, Antonio Gualtieri e Salvatore Cappa (per l’accusa uno degli organizzatori).
L’abbreviato è stato chiesto anche dai poliziotti Domenico Mesiano e Antonio Cianflone, che verrà formalizzato la prossima udienza. Tra gli accusati di concorso esterno, il consigliere comunale di Forza Italia a Reggio Emilia Giuseppe Pagliani, l’ex assessore Pdl di Parma Giovanni Paolo Bernini, la consulente fiscale bolognese Roberta Tattini (condizionato ad alcune audizioni), il marito Fulvio Stefanelli e il giornalista Marco Gibertini.
Una decina gli accordi per il patteggiamento, anche questi probabilmente in aumento nelle prossime udienze.