Racconta lei stessa come i 78 euro iniziali divennero il doppio. Con minaccia di fermo amministrativo. “Pagi subito, 156 euro. Era luglio”.
Ma incassati i 156 euro, il fermo no è stato cancellato. Una dimenticanza, soperta dalla donna ” una sera di tre settimane fa. Con un’amica parmigiana e la mia bimba eravamo andate a Cella, nel Reggiano, a casa di un’altra amica”.
Finita la cena, la donna ha trovato i poliziotti che analizzavano la sua auto, tra lampeggianti accese e la curiosità dei residenti.
“Mi hanno detto che l’auto era sottoposta a fermo amministrativo, ma io non capivo”.
Si sono sommati verbali su verbali, fino a una somma di 546 euro. Che ora sono 800, perchè scaduti i 5 giorni. “Io non pago” – afferma fermamente la donna, che si è rivolta al Movimento Nuovi Consumatori.
“Saranno pagati, ma altri alla fine pagheranno, perché ci prepariamo a una causa civile contro Parma gestione entrate, per il danno patrimoniale e i danni biologici e morali procurati alla nostra assistita e alla sua bambina, provate da questa vicenda. Proprio ieri abbiamo depositato una denuncia penale per abuso di ufficio, usurpazione di funzioni pubbliche e violazione della legge sulla privacy contro Parma gestione entrate che, non essendo iscritta all’Albo degli enti riscossori, non può trascrivere fermi amministrativi” – spiega Filippi Greci, presidente MNC.
La lunga battaglia è appena iniziata.