Nessun insetto e nessuna remora per gli alimenti potenzialmente cancerogeni indicati dall’Oms. Coldiretti ha deciso di rilanciare in merito agli allarmismi creati nelle ultime settimane dagli studi condotti dal’Organizzazione mondiale della sanità, è ha avuto un’idea che fa davvero gola: un panino doc da record, preparato con la più grande pagnotta di pane di Altamura a denominazione di Origine (DOP) mai sfornata prima, del peso di 1,5 quintali e lunga 3 metri, farcita con i migliori salumi Dop della tradizione italiana.
Il panino è stato farcito con alcune delle meraviglie del nostro paese: prosciutto di Parma, di San Daniele, culatello di Zibello, salsiccia di Calabria, salame di Cinta senese Dop, e altri nobili prodotti della tradizione made in Italy. L’iniziativa è arrivata direttamente dagli allevatori e dai produttori della Coldiretti, che nella giornata dedicata da Expo alla carne italiana, sono scesi in campo con un simbolo del made in Italy proprio nel momento in cui dall’Unione europea viene il primo via libera agli insetti nel piatto che appena l`8 per cento degli italiani assaggerebbe (secondo Coldiretti/IPR marketing).
E mentre anche il caffè attira l’attenzione dell’Oms che ha iniziato a studiarne gli effetti sulla salute, ad Expo è stata allestita la prima esposizione dei salumi tipici regionali a denominazione di origine che rimarrà aperta fino alla chiusura con l’obiettivo di fare chiarezza sul consumo di carne in Italia, sulle caratteristiche del sistema produttivo Made in Italy e sulle sue specifiche caratteristiche qualitative, ma anche di verificare gli effetti sui comportamenti di acquisto degli italiani. E per superare le paure di chi non si fida più a mangiare carne, cosa c’è di meglio di una degustazione gratuita?
E così Coldiretti ha offerto degli assaggi a tutti i visitatori dei prodotti tipici made in Italy. Il super panino, invece, sarà donato al Banco Alimentare, l’organizzazione di volontariato che destina i prodotti alimentari alle persone indigenti. “Una iniziativa di solidarietà – sottolinea la Coldiretti – che si è ripetuta più volte nel corso dei sei mesi dell’Expo”.