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Ti-bre, la discussione in consiglio provinciale. Giovedì la votazionr

E’ stato il consigliere Conti ad aprire i lavori del Consiglio Provinciale di lunedì mattina, chiedendo conto degli sviluppi della situazione del personale, dopo la proclamazione dello stato di agitazione, il 5 ottobre scorso da parte di Cgil, Cisl e Uil.

Ha risposto il Delegato Bianchi che la Regione sta definendo l’organigramma dei settori delle funzioni ex delegate, e che entro il 23 ottobre vi sarà il trasferimento alla Regione degli organici provinciali che operano sulle funzioni regionali. Intanto si sta chiudendo il bando per 10 posizioni regionali ora vacanti.

Ancora Bianchi è stato relatore per la delibera sui criteri generali per la modifica del Regolamento di organizzazione, approvata poi all’unanimità.”L’Ente passerà dai 500 dipendenti di qualche anno fa a 180 – ha spiegato – sarà un ente più piccolo e con meno funzioni: è chiaro che le modalità organizzative dovranno essere più flessibili. Dopo l’approvazione dei criteri, a novembre si lavorerà alla riorganizzazione.”

Quindi il Delegato Censi ha proposto l’adozione della variante di aggiornamento della cartografia del dissesto del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP). “A seguito degli eventi calamitosi del 2013 – 2014 si è modificato lo stato di fatto delle criticità geo-morfologiche del territorio e andava modificata di conseguenza anche la carta del dissesto – ha spiegato Censi – E’ una mole importante di conoscenza, un patrimonio vero, che mettiamo a disposizione dei Comuni.” La Carta, illustrata dal dirigente Peri e dal geologo Ruffini, con le sue 94 tavole è importante per la valutazione dei Piani urbanistici, sostituisce la analoga carta del Piano di Assetto Idrogeologico dell’Autorità di Bacino e potrà servire anche per la progettazione degli interventi da parte della Protezione civile.

L’ultimo aggiornamento risaliva al 2007: da allora, solo a seguito degli eventi alluvionali del 2013/2014, sono stati oltre 2500 gli eventi segnalati dai Comuni sui quali si sono svolte le verifiche e gli aggiornamenti. Tali aggiornamenti hanno anche riguardato le situazioni di maggiore pericolosità segnalate dalla Regione, situazioni valutate anche attraverso i dati satellitari e rilievi coi droni. Fra queste ad es. vi si trova la perimetrazione delle frane attive di Capriglio, Sauna, Pianestolla, Pietta, Boceto, nei Comuni di Corniglio, Tizzano e Borgotaro.

L’aggiornamento della carta comprende anche una miriade di piccoli dissesti che interessano i terreni agricoli. Il prodotto finale è una cartografia aggiornata, di alto livello scientifico, condivisa con la Regione, funzionale sia alla gestione delle emergenze, sia alla programmazione territoriale, ruolo che la Provincia mantiene. E’ rimasta invece iinalterata la struttura normativa del Piano. La delibera è stata approvata all’unanimità.

Unanimità anche per le due delibere successive, relatore Serpagli: la convenzione tra Provincia e Comune di Borgotaro per la costruzione e gestione di una rotatoria sulla SP 523r al km 26+750, e l’accordo per la cessione al Comune di Bedonia dell’arredo a verde e della manutenzione della rotatoria sita al km 33+300 della Strada Provinciale n. 523R del Colle di Cento Croci in località Bertorella. In entrambi i casi i cui costi non saranno a carico della Provincia
Per gli ultimi due punti all’odg. Fritelli è stato sostituito, prima da Moretti poi da Vescovi.

E’ stata poi la volta del Documento di indirizzo in merito al sistema infrastrutturale della Provincia di Parma, che viene depositato e verrà poi discusso e votato in una successiva seduta, relatore Censi. “Presento questo documento in quanto ritengo necessario che il Consiglio si pronunci su questa opera, su cui è in corso un’ampia discussione sui media – afferma Censi – al fine di riportare la discussione nelle sedi corrette e competenti ad esprimersi, muovendo da ciò che è scritto nei documenti ufficiali e non da dichiarazioni riportate dai media. Attualmente la pianificazione nazionale e regionale ritiene strategica la TiBre, e il percorso tecnico è definito e approfondito. La mia proposta è che il Consiglio provinciale la confermi”.
Conti sollecita una presa di posizione anche da parte dei consiglieri regionali su questo tema.

Per Vescovi “la TiBre guarda al passato, è un’opera molto costosa, di grande impatto sul territorio e sul paesaggio della nostra Food Valley, è incoerente con gli obiettivi sulla qualità dell’aria e le scelte di trasportistica di grandi ditte come Barilla. La Svizzera ha già chiuso ai camion e presto lo farà anche l’Austria, quindi il trasporto di merci e persone sarà su ferro e non su gomma. Sarebbe meglio concentrarsi sul raddoppio della Parma – La Spezia, e dei treni metropolitani per la Val Taro, facendo del Cepim il retro-porto di La Spezia, e sul collegamento con Mantova e Verona. Vi sono molti motivi di riflessione prima di fare valutazioni, ma sono d’accordo con l’Assessore regionale che intende riequilibrare gli investimenti ferro – gomma.”

“Credo che la Provincia faccia bene a rimanere sulle linee tracciata finora dal punto di vista istituzionale, visto anche che né la Regione Lombardia né lo Stato mettono in discussione l’opera – ha dichiarato Serpagli – Sulla Pontremolese va fatto uno sforzo importante per il completamento: Osteriazza-Parma e Ghiare di Berceto – La Spezia; il raddoppio non sarà indolore né il traforo Ghiare di Berceto – La Spezia. Il corridoio intermodale è strategico per il Parmense e rientra anche nei Piani UE. Togliere un pezzo della TiBre renderebbe non strategica anche la Pontremolese. E ricordo che stiamo parlando di 7 km.” Ha quindi sottolineato che tutti i consiglieri stanno lavorando nell’Ente a costo zero, per fare gli interessi del territorio.

Canova ha proposto di portare questo tema anche all’Assemblea dei Sindaci, proposta accolta dal Consiglio.

Bianchi ha posto l’accento sulla necessità di tener conto di alcune regole, come il principio della continuità amministrativa, sempre curando gli interessi del proprio territorio, che sono di vario tipo, ambientali, economici ecc.

Cantoni ha condiviso le motivazioni di Censi, sostenendo che un’opera monca sarebbe problematica e che vi sono già stati percorsi autorizzativi e di studio.

Il tema è rinviato alla prossima seduta.

E’ poi stata approvato, con l’astensione di Vescovi e Canova, lo schema di convenzione per opere a servizio della viabilità provinciale relativo al Corridoio Tirreno Brennero – Raccordo autostradale tra l’Autostrada della CISA e l’Autostrada del Brennero, primo lotto, relatore Censi. Come ha spiegato l’ing. Elisa Botta, la convenzione regola i rapporti tra Provincia e Autocisa su cinque tratti stradali, che vanno dalla tangenziale di Viarolo ad un paio di cavalcavia.

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