La Giunta regionale ha definito un nuovo Piano degli interventi da realizzare in seguito alle eccezionali avversità atmosferiche in Emilia Romagna: è stata inoltre approvata anche una direttiva con i criteri, le modalità e i termini per la presentazione delle domande e la concessione dei contributi ai privati.
A disposizione sette milioni, di cui cinque andranno alla ricostruzione delle prime case inagibili: i cittadini che vogliono accedere ai contributi hanno tempo fino al 30 novembre per presentare la domanda al Comune dove risiede l’immobile.
Gli oltre 2 milioni restanti serviranno per la messa in sicurezza del territorio, in programma 4 interventi nel territorio della provincia di Parma, Corniglio e Tizzano in primis.
Ma la Regione non si ferma qui: per l’alluvione dei un anno fa, verranno stanziati oltre 4 milioni.
La Giunta regionale ha definito un nuovo Piano degli interventi da realizzare in seguito alle eccezionali avversità atmosferiche, approvando anche una direttiva con i criteri, le modalità e i termini per la presentazione delle domande e la concessione dei contributi ai privati.
Le risorse – che ammontano complessivamente a 7 milioni e 124 mila euro – derivano da economie di spesa su interventi finanziati dallo Stato e già conclusi, che le Regioni possono utilizzare per far fronte a situazioni di emergenza e criticità ancora aperte.
I contributi per la ricostruzione delle case Cantiere edile, edilizia pubblica, costruzioni 5 milioni e 24 mila euro sono destinati al finanziamento dei contributi per la ricostruzione di prime case distrutte o inagibili e, ove per queste ultime non sia necessaria la demolizione e ricostruzione o la delocalizzazione, di un contributo alternativo per il ripristino dell’agibilità tramite interventi di consolidamento delle abitazioni.
Sono interessati i comuni colpiti dagli eventi atmosferici di marzo-aprile 2013, che investirono l’intero territorio regionale.
I cittadini che vogliono accedere ai contributi hanno tempo fino al 30 novembre 2015 per presentare la domanda al Comune in cui è ubicata l’abitazione. Il modulo da compilare è disponibile sul sito dell’Agenzia regionale di Protezione civile.
Alluvione a Parma, ottobre 2014 – Gli interventi di messa in sicurezza del territorio:
Sono 4 gli interventi che saranno realizzati nel territorio della provincia di Parma, per un totale di 2 milioni e 100 mila euro.
A Corniglio opere di consolidamento dell’abitato di Sauna, a presidio delle attività agricole e produttive esistenti (700 mila euro).
A Neviano degli Arduini lavori di contenimento strutturale in località Quinzano-Draso a presidio della stabilità del versante prossimo ad edifici residenziali (200 mila euro).
A Tizzano Val Parma lavori per la ricostruzione e il contenimento strutturale del versante prospiciente le case evacuate in corrispondenza del movimento franoso che ha interrotto la strada provinciale Massese in località Boschetto (750 mila euro).
Sempre a Tizzano Val Parma lavori di consolidamento delle opere strutturali a difesa dei fabbricati e della strada comunale nell’abitato di Pietta e primi interventi per la stabilizzazione del versante a nord-ovest su cui insiste parte dell’abitato (450 mila euro).
Le parole di Paola Gazzolo al convegno “Alluvione, un anno dopo”: “Fino ad ora la Regione ha girato su Parma 10 milioni di euro – ha spiegato l’Assessore Regionale alla difesa del suolo Paola Gazzolo- a Parma sono stimati danni dall’alluvione dello scorso ottobre di 100 milioni di euro, di cui un quarto di danni privati. Stiamo lavorando con il Governo perché si arrivi a costruire una risposta nei confronti dei danni subìti dai cittadini. I fondi che arriveranno su Parma, 4 milioni di euro, fanno parte degli 11 milioni di euro del Fondo di solidarietà europea. Sono risorse che verranno impiegate per opere di messa in sicurezza, interventi urgenti di ripristino, e per la copertura dei costi di interventi e lavori già realizzati.
IL CONVEGNO NEL COMUNICATO DEL COMUNE – Il 13 ottobre 2014 è una data che ha profondamente segnato Parma e i suoi abitanti: l’alluvione del torrente Baganza non poteva essere dimenticata.
Ad un anno esatto di distanza, proprio nel giorno dell’anniversario, martedì 13 ottobre, l’Ordine dei Geologi dell’Emilia-Romagna, insieme con il Comune di Parma e il dipartimento di Fisica e Scienze della Terra dell’Università di Parma, con la collaborazione degli studenti di Geologia e con il patrocinio di Regione Emilia Romagna, Provincia di Parma, GeoProCiv e Consorzio Bonifica Parmense, ha organizzato, presso l’auditorium dell’edificio Polifunzionale del Campus Universitario, il convegno ‘Alluvione del torrente Baganza del 13/10/2014: un anno dopo’.
L’intera giornata è dedicata alla riflessione sui tragici avvenimenti di un anno fa, anche attraverso le testimonianze dirette, ma soprattutto al confronto su ciò che è stato fatto per riparare ai danni e su ciò che resta da fare in materia di prevenzione per mettere in sicurezza il territorio.
“Essere qui a riflettere tutti insieme un anno dopo il disastro che ha colpito una intera porzione della città – ha affermato il sindaco Federico Pizzarotti aprendo il convengo – è per me un’emozione nel ricordo di quei giorni, ma anche un’importante occasione per riflettere al fine di evitare che si ripeta un evento del genere, o per far sì che almeno si riesca e ridurre considerevolmente il rischio. Il clima cambia – ha constatato il sindaco – e noi non possiamo farci trovare impreparati, è necessario delineare efficaci percorsi di prevenzione. Oggi – ha detto ancora Pizzarotti – daremo conto di quel che han fatto Comune, Regione e altre istituzioni impegnate su questo fronte, ma soprattutto dobbiamo prendere l’impegno di continuare a lavorare fino a quando avremo davvero fatto tutto il possibile, le autocelebrazioni teniamole per il futuro”.
“Quella di un anno fa – ha affermato l’assessore regionale Paola Gazzolo – è una ferita difficile da rimarginare, porta con sé ricordi dolorosi e giustificati timori per il futuro, quindi serve subito mettere in campo strategie per la sicurezza delle nostre comunità”.
Entrando nel merito della situazione attuale, Paola Gazzolo ha detto che “tutto procede come previsto per i lavori in atto nel torrente per gli interventi di messa in sicurezza” ed ha ricordato che con la realizzazione prevista e finanziata della cassa di espansione il grado di sicurezza di Parma e del territorio sarà praticamente il più elevato possibile. Ricordando che finora sono stati investiti a Parma 10 milioni di euro da Governo e Regione, l’assessore ha annunciato che arriveranno altri 4 milioni dal fondo di solidarietà europeo, che serviranno soprattutto per mettere in sicurezza il territorio montano, ha annunciato che entro al fine di ottobre entreranno in funzione due nuovi pluviometri e che sarà ridotto notevolmente il tempo di lettura delle situazioni di allerta meteo.
“Per gli indennizzi ai cittadini – ha concluso Gazzolo – stiamo lavorando insieme al Governo. I danni nel parmense assommano a 100 milioni di euro, di cui circa un quarto per i provati. Molto abbiamo fatto, molto si sta facendo, vedremo come sarà possibile arrivare ai risultati che tutti auspichiamo”.
Il bilancio dell’attività svolta dal Comune di Parma ad un anno di distanza dall’alluvione è stato illustrato dall’assessore Michele Alinovi: “ Per la ricostruzione – ha puntualizzato Alinovi – abbiamo investito 3.650.000 euro, di cui oltre 3 milioni provenienti da Stato e Regione. Gli interventi di recupero non sono ancora finiti, ma siamo a buon punto. Ora stiamo anche lavorando anche sul fronte della prevenzione al piano di allertamento della protezione civile e alla delocalizzazione degli immobili abusivi, circa 90, presenti sull’asta del Baganza”.
L’assessore ha quindi elencato gli interventi principali ultimati o in corso. Fra quelli finiti figurano ilPalalottici, l’asilo Abracadabra, il Centro Giovani Montanara, la scuola D’Acquisto e il recupero degli alloggi Acer in via Taro e via Po. Sono invece in corso la sistemazione delle aree esterne di alcuni edifici, e il ponte dei Carrettieri (in cui il Comune sta provvedendo per la parte di sua competenza alla sistemazione del manufatto (gravemente danneggiato), all’illuminazione e al collegamento sul nuovo futuro argine della pista ciclabile che corre dalla città al Campus.
Gli interventi più significativi dal punto di vista economico sono quelli realizzati in gran parte nella casa protetta di Villa Parma (quasi un milione di euro) e il rifacimento di strade e marciapiedi nei quartieri colpiti dall’alluvione (oltre 600mila euro) che verrà ultimato nella primavera 2016.