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Lavoro, dati incoraggianti per il secondo trimestre del 2015

UnknownDati incoraggianti per il secondo trimestre di seguito per il nostro territorio: lo segnala il Rapporto sull’ andamento del mercato del lavoro nel Parmense nel secondo trimestre 2015 illustrato stamattina in Piazza della Pace da Pier Giacomo Ghirardini e Monica Pellinghelli dell’Oml, l’Osservatorio sul Mercato del Lavoro della Provincia.

“La ripresa sta producendo nel Parmense lavoro più stabile – spiega il Delegato provinciale alla Formazione e Lavoro Maurizio Vescovi – c’è un forte incremento dei contratti a tempo indeterminato, che crescono di 1.320 unità, conseguente alle importanti novità introdotte dal Jobs Act e dalla legge di stabilità 2015, in particolare per effetto dei cospicui incentivi delle assunzioni a tempo indeterminato “a tutele crescenti”. La crescita è significativa e di qualità, ma non ancora generalizzata: la tendenza alla stabilizzazione dell’ occupazione ha avuto però, come effetto collaterale, il ridimensionamento dell’ outsourcing, con una notevole riduzione del lavoro interinale. L’ ancora insufficiente volume delle assunzioni non è stato quindi in grado di incidere sul numero dei disoccupati, che purtroppo crescono in valore assoluto. Speriamo che i dati del prossimo trimestre migliorino anche in questo ambito.”

“La ripresa locale sembra più robusta che nel resto del Paese – afferma Andrea Censi Delegato provinciale alla Statistica – C’è un rafforzamento del settore manifatturiero, che vede crescere i posti di lavoro, ed incoraggiante è il dato dell’ aumento dell’ export, con una performance decisamente migliore della media regionale e nazionale. La situazione è in evoluzione, ma le trasformazioni in atto sembrano positive, con risultati che non si registravano da tempo.”

I DATI DELL’OML – La crescita in provincia di Parma nel 2015 resta tuttora in linea con la previsione di Prometeia-Unioncamere Emilia-Romagna per la regione presa nel suo complesso, secondo la quale il valore aggiunto totale ai prezzi base crescerà dell’1,1% ed il Pil dell’1,0%, superando la crescita prevista per il Paese (0,7%). Anzi, sul fronte strategico della domanda estera, si registrerebbe per la provincia di Parma, nel secondo trimestre 2015, un aumento in valore delle esportazioni del 10,1% rispetto al secondo trimestre 2014, assolutamente superiore a quella regionale (5,1%) e nazionale (6,7%) – e in accelerazione rispetto al primo trimestre 2015.

Questa dinamica assai positiva dell’ export provinciale, spiega la buona performance del mercato del lavoro dipendente registrata dalle attività manifatturiere, in provincia di Parma, nel secondo trimestre 2015, dato che le assunzioni segnano una variazione tendenziale molto positiva (21,1%) e una variazione congiunturale modesta ma positiva (0,7%): ciò ha comportato, al netto dei fenomeni di stagionalità, una creazione netta di rapporti di lavoro dipendente pari a 234 unità che si sommano ai 272 creati nel primo trimestre (506 in tutto).

La “variazione congiunturale” misura la variazione percentuale nel trimestre corrente rispetto al trimestre precedente: viene calcolata su dati destagionalizzati e fornisce il dato dell’ accelerazione dei fenomeni. La “variazione tendenziale” misura la variazione percentuale nel trimestre corrente rispetto al corrispondente trimestre del precedente anno: viene calcolata su dati grezzi.

La novità assolutamente più impattante sull’ andamento del mercato del lavoro resta però, anche in questo secondo trimestre 2015, la crescita delle assunzioni con contratto a tempo indeterminato (ben del 48,7% in termini tendenziali e ancora in crescita del 5,4% in quelli congiunturali). La crescita netta di questi rapporti di lavoro, depurata dei fenomeni di stagionalità, è pari a 709 unità, anche per effetto di trasformazioni di precedenti rapporti a tempo determinato, il cui stock diminuisce di 1.147 unità. Dall’ inizio dell’ anno la crescita netta dei rapporti di lavoro a tempo indeterminato assomma pertanto a ben 1.320 unità, come dato destagionalizzato.

Ha negativamente impattato sul bilancio del trimestre il saldo assunzioni-cessazioni nelle altre attività dei servizi: -720 unità, al netto dei fenomeni di stagionalità. Tale perdita si concentrerebbe, primariamente, nel lavoro somministrato (-600 unità circa) e, secondariamente, nel settore della logistica e dei trasporti e nei servizi alle imprese. Una perdita così consistente di rapporti di lavoro dipendente, là dove normalmente il sistema produttivo tende ad attingere copiosamente “risorse esterne”, è un probabile “effetto collaterale” della forte crescita dei rapporti di lavoro a tempo indeterminato: nel momento in cui le aziende tendono a valorizzare le “risorse interne”, stabilizzandone il percorso professionale, tende a diminuire necessariamente l’ outsourcing.

Per questo motivo le assunzioni, nel totale economia, che risultano tuttora in crescita tendenziale (8,1%), hanno registrato una variazione congiunturale negativa (-1,2%) che, non arrivando a compensare la crescita delle cessazioni dei rapporti di lavoro, ha comportato un inatteso decremento netto di rapporti di lavoro alle dipendenze, pari a 531 unità, come saldo assunzioni-cessazioni destagionalizzato per il totale economia.

La significativa performance delle attività manifatturiere ed il rafforzamento della tendenza alla crescita dei rapporti di lavoro a tempo indeterminato non ha ancora prodotto una ripresa generalizzata del mercato del lavoro, ma parrebbe andare nel senso di modificarne la struttura a vantaggio di forme occupazionali più stabili.

Tali positivi segnali, a livello locale come a livello nazionale, non corrispondono ancora ad una diminuzione della disoccupazione – che potrà avvenire solo con un significativo, auspicato, rafforzamento delle tendenze in atto. I patti di servizio stipulati dai Centri per l’ impiego della Provincia di Parma a favore dei cittadini disoccupati o precariamente occupati, sono cresciuti tendenzialmente del 5,9% nel secondo trimestre 2015, di modo che, al 30 giugno 2015, si sono registrati 24.252 patti attivi (dato provvisorio), corrispondenti ad altrettanti utenti.
I patti riguardano persone disoccupate e precariamente occupati, che crescono, anche se meno che nel recente passato, come avviene a livello nazionale, perché la ripresa non è ancora così incisiva da intaccare lo stock di disoccupati.

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