Torna a parlare Massimo Bagatti, l’imprenditore che da otto mesi cerca di rilevare la Pali Italia, ex Tecno Pali, azienda di Pizzolese da mesi in balia di se stessa dopo essere stata per anni un’eccellenza del territorio.
“Abbiamo presentato la nostra manifestazione d’interesse – spiega l’imprenditore parmigiano – in aggiunta alle due che avevano già in mano i curatori, una per l’affitto del ramo d’azienda, l’altra per l’acquisto, ora stiamo alla finestra.
Ed aspettiamo, aspettiamo quando, come e se uscirà il bando di gara, valutando attentamente ciò che verrà offerto, e se sia consono con le tre condizioni sempre poste da noi:
– perfetta funzionalità ed efficienza dei macchinari presenti nel capannone di Pizzolese;
– dichiarazione certa e vincolante della possibilità di subentrare all’affitto dell’attuale
capannone in cui è locato lo stabilimento (strada Pizzolese, appunto);
– certificazione dell’esistenza e validità dei contratti con Enel, con annessa opzione sugli ordini.
Siamo molto dispiaciuti, sul piano umano, che questo sia stato l’epilogo e che ancora i lavoratori non abbiano risposte certe nemmeno per quanto riguarda gli amortizzatori sociali, ma siamo certi che chiunque rilevi l’attività, ammesso intenda mandarla avanti, troverà un posto per loro essendo profili estremanente specializzati e capaci per questo tipo di produzione.