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Crudi d’Italia, sul piatto 22 licenziamenti. I sindacati: è colpa delle cooperative

prosciutto-parma-300L’azienda Crudi d’Italia, prosciuttificio di Sala Baganza già da qualche anno in difficoltà, ha aperto una procedura di mobilità per 22 lavoratori.

Le OO.SS. e la Rsu ritengono inaccettabile il licenziamento dei dipendenti anche a fronte del fatto che all’interno dell’azienda lavorano in appalto delle cooperative.

Purtroppo anche nel nostro territorio è sempre più utilizzato il sistema di appaltare il lavoro a cooperative per risparmiare sul costo del lavoro. Si appaltano parti di produzione (non previsto dal CCNL) invece che assumere in maniera diretta e in casi come questo della Crudi d’Italia si licenziano lavoratori diretti per mantenere coloro che hanno meno diritti e con retribuzioni più basse, determinando inoltre scorrettezza in merito alla legittima concorrenza tra aziende.

La flessibilità del mercato del lavoro diventa così strutturale con il rischio che alla distanza ci sia un effetto domino e che questo sistema interessi la globalità delle aziende con ripercussioni pesanti sui lavoratori.

Per tutte queste ragioni FLAI, FAI e UILA ribadiscono l’inaccettabilità dei licenziamenti e chiedono che vengano prese in considerazione le proposte alternative che presentate al tavolo con l’azienda.

Per sostenere tali ragioni si è deciso lo stato di agitazione del personale con assemblea davanti al Centro per l’Impiego di Parma nella giornata di martedì 22 settembre 2015 alle ore 15.30, dove le parti sono state convocate.

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