“La tutela dei cittadini e delle imprese nasce anche da una verifica delle tariffe che si pagano per i diversi servizi.
Siccome la gestione Iren è giuridicamente scaduta quantomeno il 31/12/2014 e la nuova gara non è all’orizzonte ci siamo domandati perché e, se in ipotesi, Iren non incassi un po’ troppo, visto che da notizie di stampa sembrerebbe che abbia donato 700mila euro euro al Comune di Parma.
L’associazione Millecolori fa riferimento alla donazione liberale da 740mila euro fatta da Iren al Municipio. Nella seduta consigliare del 22 luglio 2015 l’assessore al Bilancio Marco Ferretti, aveva precisato come tale cifra sarebbe stata utilizzata: Circa 200mila euro per il centro cinema al Cinghio, 340mila al Lauro Grossi e al Palalottici. Novantamila per il Parco ducale, il restauro delle serre del Petitot e il palazzo Eucherio San Vitale. Ancora 110mila euro per supporto informatici destinati al centro cinema.
Il portavoce di Millecolori, con l’allegato esposto, ha segnalato la questione alla Procura di Parma ed alla Corte dei Conti affinchè possano operare le opportune verifiche. Nel frattempo l’Associazione continuerà a verificare la questione delle tariffe del servizio idrico.
Esposto relativamente a recenti modifiche servizio raccolta rifiuti in Comune di Parma
Premesso
1) che lo scrivente è residente in Parma ed ivi ha il proprio studio quale libero professionista esercente l’attività legale e, pertanto, è soggetto al pagamento della tassa-tariffa per il servizio rifiuti;
2) che l’attività di raccolta ed avvio a smaltimento è svolta da IREN Ambiente spa;
3) che tale attività viene svolta sulla base di un vecchio affidamento che, in ogni caso, anche considerando tutte le proroghe possibili ed immaginabili, è in ogni caso scaduto il 31/12/2014, come ritenuto anche dall’ANC con la decisione n. 14 del 4/2/2015;
4) nonostante tale inequivoca e dichiarata scadenza, a tutt’oggi IREN risulta ancora titolare del servizio e non si conosce se a tal fine siano stati o meno adottati atti formali finalizzati al mantenimento dell’affidamento del servizio a tale società;
5) fin qui poco male visto che, trattandosi di servizio essenziale, lo stesso, di certo, non potrebbe interrompersi
Senonchè un conto è prorogare un servizio (ma in tal caso bisognerebbe “correre” per bandire la nuova gara) ed altro conto è, nella vigenza dell’ipotizzata ma non conosciuta “proroga”, modificare sostanzialmente il medesimo pervenendo a riconoscere al concessionario rilevanti emolumenti aggiuntivi a seguito di una riorganizzazione del servizio.
Ed infatti:
a) nel giugno 2015 l’Assessore del Comune di Parma, sig. Gabriele Folli, dichiarava alla stampa che dall’8/7/2015 sarebbe cambiata l’organizzazione del servizio di raccolta urbana dei rifiuti, dichiarando altresì che ancora non aveva tutti gli elementi del modificato piano economico-finanziario;
b) a parte il fatto che risulta assurdo decidere e comunicare una modifica organizzativa senza averne prima valutate le ricadute economico-finanziarie (ma questo è solo un evidente esempio di quello che lo scrivente ritiene un “pessimo modo di amministrare”), la circostanza rilevante è che detta modifica, come recentemente dichiarato da un consigliere comunale, dovrebbe aver comportato un ulteriore aumento del corrispettivo dovuto ad IREN (si dice circa € 600.000,00), il che si deve necessariamente essere tradotto in un aumento di costi per gli utenti;
c) quello che rileva è che detto aumento di corrispettivo (a fronte della riorganizzazione del servizio) dovrebbe essere stato pattuito in una situazione di sostanziale “monopolio”, senza che la congruità dello stesso sia stata verificata a seguito dell’espletamento di una procedura comparativa, con un gestore in sostanziale proroga.
In sostanza:
A) nonostante la pacifica scadenza dell’attuale affidamento del servizio ad IREN, ancora non risulta essere stata bandita la gara per l’individuazione del nuovo concessionario-gestore (gara da bandirsi da parte di Atersir);
B) sembrerebbe che gli atti per l’espletamento della gara sarebbero già stati predisposti da Atersir che, però, sembrerebbe ne stia ritardando l’indizione in attesa di decisioni da parte del Comune di Parma che, per quanto concerne il territorio comunale, starebbe vagliando l’opportunità di costituire una società mista (circostanza che, per lo scrivente, sarebbe idonea solo a far lievitare i costi, anche solo per la necessità di remunerare i consiglieri di amministrazione e la struttura generale-direzione, segreteria, ecc.);
C) l’attesa delle decisioni comunali determinerebbe la necessità di ulteriormente prorogare l’attuale gestione IREN, sottraendo il già pingue corrispettivo (sembra oltre € 35.000.000,00) alla necessaria verifica concorsuale che potrebbe portare (almeno si auspica) ad una riduzione del costo del servizio e, pertanto, delle tariffe a carico dei cittadini;
D) nelle more di tale “ritardata” gara (ritardo già censurato dall’ANC con la ricordata decisione n. 14 del 4/2/2015) si modifica (in modo che lo scrivente ritiene “scellerato”) lo stesso già “scriteriato” sistema di raccolta rifiuti (che stà comportando gravi problemi quantomeno per il decoro della città se non per la sua “igiene”), prevedendo un corrispettivo aggiuntivo per lo (scaduto) gestore IREN che, tra l’altro, esegue il servizio per lo più appaltandolo a terzi.
Si chiede pertanto di verificare se nei su indicati comportamenti siano ravvisabili estremi di reato e/o responsabilità amministrativa e/o contabile (a beneficio di IREN), tanto più che, sempre da notizie di stampa, sembrerebbe che IREN (società quotata in borsa che, come tale, non dovrebbe avere tra i suoi fini statutari la liberalità) avrebbe corrisposto, per spirito di liberalità, oltre € 700.000,00 in favore del Comune di Parma, il che potrebbe trovare la propria giustificazione nel su indicato comportamento “collaborativo” che, peraltro, si traduce in un maggior esborso per i cittadini.
Se a quanto sopra si aggiungono ulteriori fatti e comportamenti che l’Associazione Millecolori (della quale lo scrivente è tra i promotori) ha già evidenziato, si ritiene che le suindicate verifiche meritino adeguato approfondimento al fine di evitare ai cittadini eccessivi esborsi, ancor più se si considera che, come da recente relazione della Corte dei Conti, l’attuale prelievo fiscale locale ha subito un incremento di oltre il 15% rispetto al 2013.